Calcio - Nations League

Nell’ennesima serata no si avvicina minacciosa la retrocessione

La Svizzera cede il passo pure alla Serbia e resta ferma al palo

  • Ieri, 22:39
  • 3 ore fa
Svizzera

Nulla da fare

  • Keystone

2 - 0

Serbia

Svizzera

  • 45'+1

    Elvedi(A)

  • 61'

    Mitrovic

Di: Ariele Mombelli 

Una sola poteva essere la missione della Svizzera dopo due sconfitte in altrettante partite di Nations League: vincere. Per rilanciarsi in classifica e, perché no, ritrovare le ottime sensazioni destate durante l’Europeo. Niente di tutto questo, anzi: la Nazionale, dopo un inizio tutto sommato incoraggiante, si è sciolta come neve al sole di fronte ai primi timidi sussulti offensivi della Serbia. Oltre a ribadire tutti i dubbi della vigilia, il 2-0 con cui si sono imposti i padroni di casa fa pure male, malissimo in una classifica che recita Spagna 7, Danimarca 6, Serbia 4, Svizzera 0 a metà percorso. Per scongiurare la retrocessione nella League B, ora, ci vorrà un mezzo miracolo.

Ritrovati dopo la squalifica Elvedi e Xhaka, preso di mira dai fischi dei 7’000 del Dubočica e autore di una prova che ha rispecchiato quella della squadra, i rossocrociati sono partiti con il piede giusto, come testimoniato dal 78% di possesso palla in loro favore nei primi 20’. Quasi nulli, all’onor del vero, i pericoli creati dalle parti di Rajkovic, che se l’è vista brutta unicamente al 32’ quando Embolo ha sciupato da posizione favorevole un’azione ben costruita sulla destra da Amdouni e Widmer, evidenziando una prima volta il suo momento no sottoporta. A quel punto i padroni di casa, totalmente rinunciatari nell’approccio, avevano già trovato il modo di farsi notare sul fronte offensivo, conquistando alcuni falli dalla trequarti in su. E sul terzo, commesso da Aebischer su Pavlovic, sono riusciti a far male: Elvedi si è avventato sciaguratamente sul cross di Samardzic beffando Kobel nella propria porta al primo minuto di recupero.

Lo svantaggio ha costretto Yakin a correre ai ripari. La soluzione proposta, che ha visto Rieder sostituire Widmer con Ndoye ad agire da quinto, non ha sortito gli effetti sperati nell’immediato e, dopo un miracolo di Kobel su Jovic lanciato a tu per tu, Mitrovic si è messo in proprio con la concessione della retroguardia elvetica in occasione del bellissimo raddoppio al 61’. Che la serata fosse di quelle no, d’altronde, lo si era capito anche dal gol annullato in precedenza a Ndoye per fuorigioco, come pure, in seguito, dal rigore fallito da Embolo al 72’ che avrebbe potuto riaprire il confronto. E non può bastare il timido forcing finale, con traversa colpita da Elvedi, per cambiare i connotati di una prestazione insufficiente.

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