Saipi 5: un’uscita da brivido al 15’, qualche palla giocata in affanno, ma poi soprattutto un miracolo su Kutesa ed una paratona anche su Maziku. Tutto sommato bravo anche ai rigori.
Doumbia 5: recuperato da un guaio muscolare, sa bene di dover essere giudizioso. Detto e fatto: solo fase difensiva, ma svolta con puntiglio. E non era scontato contro Kutesa.
Mai 5: è lui a sbagliare il rigore decisivo. Ma è una “macchia” che non condiziona il giudizio dopo una prestazione salgariana, a non concedere praticamente nulla, nonostante un taglio all’arcata sopracigliare e problemi di crampi.
Hajdari 4,5: rispetto al tedesco inizia in maniera meno perentoria, ma poi va in crescendo e dalla ripresa in avanti non sbaglia quasi più nulla. Solo il rigore, purtroppo.
Valenzuela 5: deve sdoppiarsi, perché dalla sua parte arrivano sia Stevanovic che Tsunemoto. Ovvio debba centellinare gli sganciamenti. Sul primo però il Lugano con Steffen costruisce la sua prima occasione. Granitico.
Belhadj 4,5: ha il compito prioritario di contenere Cognat e annulla il francese. Prova anche a buttarsi dentro, ma con poca lucidità. Spende tantissimo ed esce a metà secondo tempo.
Grgic 4,5: Antunes e Cognat si alternano nel togliergli il fiato e difatti gioca quasi sempre solo di scarico spalle alla porta. Una sola volta ha tempo di ragionare e innesca l’unica azione pericolosa del primo tempo. Protagonista poi sfortunato in quella mischia che vede Tsunemoto salvare con un braccio senza che il VAR intervenga.
Bislimi 3,5: partita da vorrei ma non riesco, quasi sempre ai margini ed incapace di trovare la posizione ideale tra le linee. Sorprende comunque il cambio durante i tempi regolamentari e lui per primo dissente.
Steffen 5: sbaglia dal dischetto, okay, ma sarebbe ingiusto enfatizzare l’errore anziché sottolineare i contenuti di una prestazione fatta di forza fisica, tentativi importanti, sia al tiro che nei panni dell’assist-man. Penalizzato nel finale quando è obbligato a fare il centravanti.
Celar 3: giornata del tutto anonima quella dello sloveno. Non ne becca una, se non sulla sponda che libera Steffen al tiro al 43’. Al momento del cambio chiede comunque “perché?” al proprio allenatore.
Bottani 3: fa maledettamente fatica. Mai uno spunto (al di là di quel tiro a giro al 52’), mai un guizzo. Partita che comprensibilmente finisce a metà ripresa.
Vladi 3,5: decisamente più vivo di Celar, ma al tirar delle somme inconcludente. E poi pure sfortunato, perché si infortuna e deve uscire già al 90’.
Aliseda 4,5: a tratti si rivede il miglior Aliseda. Sfiora due volte il colpo del KO, soprattutto al crepuscolo dei tempi supplementari. Peccato la gamba gli abbia concesso solo uno scampolo di partita.
Sabbatini 4: entra col cuore evidentemente in tumulto e prova a giocare con calma. Ci riesce a tratti. Ma poi si inceppa sul rigore che vale il primo match ball calciando alto. Finale che più crudele non avrebbe potuto essere.
Mahou 3,5: al solito, più fumo che arrosto.
Cimignani: NG.
Croci-Torti 4: la imposta lasciando sfogare il Servette col suo pressing asfissiante per vedere il Lugano uscire alla distanza, ma il piano riesce solo in parte. Il gol rimane una chimera anche col 4-2-3-1. Non tutti i cambi convincono del tutto.
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