dall'inviato all'Alpe d'Huez Luca Pedroni
Ogni volta che il Tour sceglie come sede di tappa l'Alpe d'Huez dalle 100 alle 180'000 persone si raggruppano lungo i suoi ventuno tornanti, ma uno in particolare è letteralmente preso d'assalto: si tratta del numero 7, o "Bocht 7" per dirla nella lingua locale, che non è decisamente il francese...
L'alpe, infatti, è la montagna degli olandesi, denominata così dopo che i rappresentanti del loro paese hanno vinto ben 8 delle prime 14 edizioni. La marea arancione inizia a posteggiare i camper e a piazzare i picchetti delle tende già molti giorni prima dell'arrivo del Tour. La zona scelta non è casuale, perché la curva numero 7 circonda la piccola chiesetta di Saint-Ferréol, dove è sepolto padre Reuten, un olandese e grandissimo appassionato di ciclismo che negli anni 60' contribuì a costruirla.
Quest'anno il servizio di sicurezza è stato rafforzato con l'aggiunta di poliziotti olandesi, tuttavia questa "anarchia perfettamente organizzata" ha come sempre travolto tutto e tutti con allegria. Ogni volta che la Grande Boucle passerà di qua, infatti, potete essere sicuri che loro ci saranno: rumorosi, arancioni e rigorosamente con una birra in mano, perché come si dice da queste parti: "I belgi vengono per il ciclismo, gli olandesi per fare festa".
Immagini dal Dutch Corner - Alpe d'Huez (25.07.2015)
Dutch Corner - Alpe d'Huez (25.07.2015)