“Ho mostrato io la città e i grotti a Van Pottelberghe”

Bene l’attacco (16 gol segnati), un po’ meno la difesa (11 reti subite). Il più che positivo inizio di stagione del Lugano, secondo in classifica dopo quattro partite, nasconde nei numeri anche altre certezze, come la consapevolezza di poter migliorare sul piano difensivo. “Non sono il tipo che guarda alle cifre, se non quelle che ci indicano i punti conquistati a fine partita - ha detto Niklas Schlegel - E quelle, oggi, ci dicono che abbiamo vinto tre partite su quattro. Non possiamo che essere contenti della nostra partenza, ma possiamo migliorare”.

Per il numero 34 è stato ottimo anche l’approccio con Joren Van Pottelberghe, suo nuovo collega di reparto. “È una personalità che si inserisce alla perfezione in questo spogliatoio. Abbiamo una buona relazione fuori dal ghiaccio che continua anche quando siamo in pista a lavorare. Delle differenze rispetto a Koskinen? Io e Joren abitiamo vicino, dunque è più facile incontrarci. Studiamo insieme l’italiano e spesso ci capita di bere un caffè. Sono io, inoltre, che gli ho mostrato per primo la città e qualche grotto”.

La certezza è che i due estremi difensori bianconeri di fronte a loro si ritrovano una squadra molto più fisica rispetto al passato, ad immagine di Dahlström, Sekac e Zohorna. Un aspetto che può venir loro in soccorso? Ancora Schlegel: “Il cambiamento si nota sicuramente, soprattutto davanti al nostro slot. Più sei pesante e più diventa difficile per gli avversari entrarci con facilità, ma possiamo ancora fare dei progressi. Con il Berna, ad esempio, non siamo stati perfetti”. E allora sotto con il Kloten, unico avversario del weekend: “Per noi non cambia nulla, vogliamo vincere. Per riuscirci dovremmo fare prima un passo in avanti nella nostra zona, quella difensiva”.