Hockey

Il secondo atto promuove il Lugano, Ambrì all’ultima spiaggia

Un Koskinen insuperabile trascina i bianconeri ai playoff, biancoblù col Bienne

  • 9 marzo, 22:28
  • 10 marzo, 01:42
Mikko Koskinen

Non si passa

  • freshfocus

3 - 1

1-0

0-0

2-1

Lugano

Ambrì Piotta

  • 20'

    Alatalo

  • 55'

    Carr

  • 60'

    Ruotsalainen(EN)

  • 59'

    Bürgler(PP)

Di: Nicola Rezzonico

Lugano in paradiso, Ambrì in purgatorio, con la possibilità di redimersi già nei prossimi giorni e raggiungere i cugini al gran ballo per il titolo. Così ha sentenziato l’attesissimo secondo atto del play-in tutto ticinese, trasformatosi - dopo il 4-4 di giovedì - in una gara secca con vista sui playoff. Sì, poteva essere considerata alla stregua di una finale (sia per il valore della posta in palio, sia per il clima arroventato nel quale si è sviluppata la serata della Cornèr Arena) quella che ha infine promosso i bianconeri per 3-1, nel segno di un Koskinen formato muraglia. Il tre su tre nei derby casalinghi stagionali proietta dunque gli uomini di Gianinazzi verso il quarto di finale con il Friborgo, mentre quelli di Cereda - all’ultima spiaggia - rientreranno in gioco già lunedì, contro il Bienne.

In un momento poco appropriato per stravolgere o sperimentare, i due coach hanno confermato la loro fiducia nei giocatori (come pure negli assetti) visti all’opera l’altro ieri: sul fronte locale da segnalare unicamente l’arrocco Cormier-Zanetti, su quello ospite i rientri di Zwerger (tredicesimo attaccante) e Isacco Dotti (settimo difensore). Le minime novità tattiche si sono quindi tradotte nel… tatticismo d’inizio confronto, nell’approccio tendenzialmente guardingo adottato da entrambe le compagini. Poi, con il passare dei minuti, ecco le prime occasioni, da una parte come dall’altra. Tra le più invitanti, spiccano senz’altro i quasi 4’ consecutivi di superiorità numerica (di cui 18” in cinque contro tre) scialacquati dal complesso bianconero, che successivamente, ad un nulla dalla prima sirena, ha comunque trovato il modo di sbloccare lo stallo. Come? Grazie (ancora, e complice una deviazione di Virtanen) ad Alatalo, per quello che è rimasto l’unico gol del match fino al 40’.

Anche se, ad onor del vero, il pari biancoblù sarebbe stato meritato. Sì, perché nei secondi 20’ i leventinesi - smaltito celermente l’ennesimo colpo al morale - si sono affacciati più e più volte dalle parti di Koskinen, bravo e fortunato nel preservare la propria imbattibilità (clamoroso, in particolare, il doppio palo colpito da Heed e Bürgler). Non solo qui: il contributo del muro finlandese si è rivelato fondamentale anche nel terzo conclusivo, in cui i compagni hanno anzitutto badato alla (rischiosa) gestione dell’esiguo vantaggio appoggiandosi sulle parate del numero 19. Il quale si è sì visto rovinare il primo shutout stagionale dal punto di Bürgler (nel disperato assalto finale in sei contro quattro), ma soltanto dopo che Carr, su erroraccio di Spacek, aveva portato a due le lunghezze di margine. E senza gravi conseguenze, per lui e per il Lugano, visto il definitivo sigillo firmato Ruotsalainen a porta vuota.

Legato a Sport e Musica 09.03.2024

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