Svagato ed impreciso venerdì contro l’Ajoie, il Lugano ha comunque trovato il modo (leggi prima linea) di mantenere inviolata la Cornèr Arena. Dominanti in attacco (14-3 l’emblematico conteggio dei tiri dallo slot basso) ed ermetici davanti a Schlegel, i bianconeri non hanno invece raccolto quanto seminato a Friborgo, acuendo il mal di trasferta (5 sconfitte in 6 partite).
** Michael Joly: l’inserimento di Zohorna al suo fianco contro l’Ajoie ha un effetto bottiglia di ketchup e gli permette di indossare il casco giallo. Anche a Friborgo è il più propositivo e quando le percentuali di riuscita al tiro (attualmente sotto la media) si normalizzeranno non tarderà a scalare posizioni anche nella classifica cannonieri della Lega.
* Radim Zohorna: nulla di trascendentale intendiamoci, ma appare decisamente più a suo agio a fianco dei folletti Carr e Joly. È il primo a rendersi conto che 5 punti in 11 partite non sono un bottino sufficiente ed infatti dichiara apertamente di voler aumentare la propria produzione. In assenza di Thürkauf, quello che ci si attende dall’investitura a primo centro.
- Jiri Sekac: sei partite consecutive senza nemmeno un punto, non riesce a sbloccarsi nemmeno al fianco di Arcobello e Fazzini. Oltretutto a Friborgo al primo cambio, in coabitazione con Meile, si addormenta nello slot difensivo lasciandosi sfuggire DiDomenico.
-- Esecuzione: presentatisi ai microfoni nel post-partita di Friborgo dopo la quarta sconfitta consecutiva in trasferta, Gianinazzi, Fazzini e Zohorna in coro hanno utilizzato il termine “esecuzione” per spiegare la prima battuta d’arresto a zero della stagione. Certo, di fronte c’era un Berra in versione playoff ma appunto sarebbe bastata maggiore qualità e cattiveria nella finalizzazione per ritrovarsi in scia alla capolista Zurigo.
A Tutto Hockey (18.10.2024)
RSI Sport 19.10.2024, 00:38
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A tutto Hockey 19.10.2024, 23:05