Sembrava essere caduta al momento giusto la pausa dedicata alle Nazionali in casa Ambrì. Reduci da sette sconfitte nelle ultime otto partite - un periodo complicato iniziato dopo il successo nel primo derby stagionale - i biancoblù hanno però ripreso il loro cammino con un’altra battuta d’arresto contro il finalino di coda Ajoie. Non è di certo mancata la buona volontà alla truppa di Cereda a Porrentruy, ma il 4-2 finale è figlio di troppi errori di posizionamento in fase difensiva, che la rendono decisamente troppo vulnerabile. A risentirne è anche la classifica, che vede l’HCAP scivolare al 12o posto.
Presentatisi con Juvonen in porta, che ha costretto Maillet alla tribuna, i leventinesi hanno spinto sull’acceleratore fin dai primi minuti, procurandosi delle buone occasioni in serie nei primi 5’ con Müller, Curran e Virtanen. Mancato il vantaggio, un’ ingenua penalità sul conto di Grassi ha interrotto il forcing degli ospiti, che hanno incassato il primo gol dei giurassiani, a firma Turkulainen (11’‘24”), poco dopo la seconda inferiorità di giornata. L’immediato pareggio di Landry con un tiro dalla media distanza (13’50”) sembrava aver ridato fiducia ai ticinesi, fattisi trovare impreparati su una ripartenza orchestrata da Turkulainen e finalizzata da Devos per il 2-1 al 15’44”. Una situazione, questa, che si è presentata più volte durante il confronto.
Mal ripagato sul piano del risultato, ma d’altronde con Juvonen mai al riparo da brutte sorprese, l’Ambrì ha proseguito sugli stessi binari il confronto, provando a imporre il suo gioco senza tuttavia creare grossi pericoli. Subito il 3-1 ancora in box play (espulso Pezzullo), siglato dall’ex di turno Nättinen al 30’30”, questa volta sono stati i biancoblù a fare valere la prima superiorità (doppia) del confronto per riaprirlo con una staffilata di Virtanen al 33’51”. Da quel momento la partita, di un livello tecnico non proprio altissimo, si è fatta più equilibrata anche sul piano del gioco, senza quei ribaltamenti di fronte della prima parte. Inutile nel finale il forcing disperato dell’Ambrì, perché Ciaccio si è fatto trovare sempre pronto quelle poche volte che è stato chiamato in causa, fino al 4-2 a porta vuota di nuovo di Devos.
A tutto Hockey
A tutto Hockey 16.11.2024, 23:10
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Legato a Sport e Musica del 16.11.2024