Hockey

Un derby d’alta classifica tra due squadre in buona salute

Ambrì e Lugano arrivano al derby con tante certezze e alcuni dubbi

  • 11 ottobre, 08:00
  • 11 ottobre, 12:54
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Luca a confronto

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Di: Diego Medolago 

Era dalla stagione 2013-14 che Ambrì e Lugano non si trovavano così in alto in classifica alla vigilia di un derby. Era il 17 gennaio 2014 (il derby della scazzottata tra Schäfer e Micflikier, per intenderci) e i biancoblù, guidati da Pelletier, erano secondi al pari del Kloten con 70 punti, due in più dei bianconeri di Fischer. Sono passati 11 anni e le due compagini ticinesi si trovano oggi appaiate in seconda piazza (insieme alla terza incomoda Rapperswil) dopo un inizio di stagione con diversi alti, alcuni bassi e incognite che ancora non sono state decifrate. Vediamo allora un po’ più nel dettaglio come le squadre arrivano al primo derby stagionale.

Punti di forza

La formazione di Cereda ha iniziato alla grande il campionato sotto la spinta dei più giovani (su tutti un Landry in grande spolvero) e di un Virtanen in stato di grazia. Proprio il difensore finnico, unito alla solidità degli altri stranieri di retrovia, sono stati una delle chiavi per le vittorie ottenute fin qui. La sorpresa è arrivata tra i pali, dove Senn si è rivelato essere più che un rimpiazzo per far rifiatare Juvonen.

A Lugano le cose migliori si sono sicuramente viste in fase offensiva, con la squadra di Gianinazzi che al momento ha il miglior attacco del campionato per gol segnati a partita. L’infortunio di Thürkauf non ha bagnato eccessivamente le polveri ai sottocenerini, trascinati da un Fazzini mai così maturo e da un Arcobello che sta vivendo una seconda giovinezza.

Punti deboli

Sono due le grandi debolezze d’inizio stagione in Leventina: la capacità di chiudere le partite e il powerplay. I biancoblù sono già andati sei volte al supplementare (quattro vittorie e due sconfitte) ma in ben quattro casi si sono fatti riprendere da situazione di vantaggio. “Uccidere” la partita è una caratteristica che ancora manca a Kubalik e compagni e questo è dovuto anche alla pochezza del gioco in superiorità numerica, come dimostrato dal 12,9% di riuscita (penultimo della Lega).

Se nel punto precedente abbiamo tessuto le lodi dell’attacco bianconero, ecco che qualche lacuna davanti in ogni caso c’è. Soprattutto nel concretizzare le occasioni da gol, vista la mole di gioco prodotta. Il Lugano è la squadra che in media tira di più ogni match (33 tentativi verso la porta) e dallo slot (17) ma l’efficacia realizzativa non supera il 10%. Si può dunque fare ancora meglio così come in retrovia, dove gli errori individuali e le amnesie difensive (vedi Dahlström) stanno ancora creando qualche grattacapo.

Incognite

La grande incognita in casa Ambrì riguarda gli stranieri d’attacco. Kubalik si è sbloccato ma deve dare continuità alle sue prestazioni, mentre Ang, Lilja e Maillet ancora latitano in zona gol. Dalle reti degli imports sono sempre passate le fortune dei leventinesi, serve dunque una marcia in più da questi elementi.

Chi giocherà tra i pali alla Gottardo Arena? Schlegel recupererà o toccherà a Huska provare a diventare l’eroe all’esordio? L’incertezza più grande arriva proprio dalla porta, con l’infortunio di Van Pottelberghe che ha completamente rimescolato le carte. Inoltre, c’è da risolvere il rebus primo centro, per far tornare letali i due canadesi orfani del capitano.

03:26

NL, highlights di Lugano-Ambrì del 17.01.2014

RSI Sport 11.10.2024, 08:00

01:34

NL, l’intervista a Michael Joly (10.10.2024)

RSI Sport 11.10.2024, 08:00

01:38

Il servizio con Luca Cereda e Kodie Curran (Rete Uno Sport 11.10.2024, 07h15)

RSI Sport 11.10.2024, 07:05

00:15

Le dichiarazioni di Luca Cereda (11.10.2024)

RSI Sport 11.10.2024, 12:54

00:18

Le dichiarazioni di Luca Gianinazzi (11.10.2024)

RSI Sport 11.10.2024, 12:51

Legato a Rete Uno Sport dell’11.10.2024, 07h15

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