Novecento Gran Premi, da 55 anni sempre nel paddock della Formula 1. Il giornalista e miglior disegnatore tecnico di sempre Giorgio Piola è stato premiato a Monza per aver raggiunto questa ragguardevole cifra, per essere l’unico nella storia ad aver tagliato questo traguardo. È conosciuto per aver rivoluzionato il mondo della F1: durante la sua carriera, iniziata nel 1969 a Monaco, ha aiutato, attraverso i suoi disegni, milioni di appassionati a comprendere meglio le monoposto più veloci del mondo e a toccare con mano le varie invenzioni degli ingegneri. Oltre ad aver inventato il mestiere di disegnatore tecnico, Piola è anche stato un riconosciuto commentatore per Mediaset, Rai, Sky Italia e RSI. Attualmente è l’esperto di tecnica di motorsport.com.
Cosa mi ricordo di Monaco 1969? Fu un sogno, non me l’aspettavo per niente
Lo abbiamo incontrato a Monza, durante il fine settimana del GP d’Italia e non potevamo che iniziare dal premio ricevuto: “È un traguardo che non pensavo di riuscire a raggiungere, anche perché non è che li contassi in continuazione... Dimostra che ho sempre avuto questa passione, che è tuttora viva. Non ho nessunissima intenzione di smettere presto, sarà madre natura che prima o dopo mi farà lasciare”.
L’invenzione che più mi ha stupito? La sei ruote della Tyrrell mi aveva divertito
In 55 anni è sì cambiato lui e il suo lavoro, ma è soprattutto la Formula 1 che si è trasformata ed è diventata più rigida, un ambiente meno familiare: “La chiamavamo famiglia allargata, eravamo tutti fratelli, zii e cugini. Ci facevamo una marea di scherzi, a volte anche di livello bassissimo. Una volta eravamo a Jarama e Jacques Lafitte mi chiese un passaggio la domenica mattina. Gli chiesi il perché non avesse la macchina e lui me la indicò. Aveva le ruote per aria, i suoi meccanici l’avevano capottata. Succedevano delle cose veramente divertenti”. Per questo ed altri aneddoti vi rimandiamo all’intervista integrale qui in basso.
F1, l’intervista a Giorgio Piola (06.09.2024)
RSI Sport 06.09.2024, 00:55