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L’elettrizzante atmosfera del circuito del Mugello

Durante il GP toscano si respira aria di festa, anche nel più “riservato” Paddock

  • 2 giugno, 09:08
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La pista e una delle vivaci "tendopoli" che la circondano

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Di: Omar Bergomi

Scarperia e San Piero è un piccolo e ameno comune nella provincia di Firenze, relativamente tranquillo se non fosse per un dettaglio: ospita l’Autodromo Internazionale del Mugello. Quando in questa località arriva il weekend del Motomondiale, essa è invasa da un’orda di gente e si trasforma. Anche se l’addio di Valentino Rossi ha letteralmente lasciato un buco nel pubblico della MotoGP, l’atmosfera che si respira all’interno e intorno a questa pista rimane unica. Il circuito toscano è infatti uno dei pochi che permette ai tifosi di permanere ad libidum nelle tribune naturali (leggasi colline) che circondano la pista. Ed esse allora diventano delle vere e proprie tendopoli, che la sera ospitano musica e feste sino a notte inoltrata.

Al Mugello non solo intorno alla pista il clima è effervescente, ma anche nel paddock. Rispetto ad altre località del Motomondiale in cui l’accesso a questo “dietro le quinte” è molto più limitato ed esclusivo, al Mugello il paddock si riempie e diventa un melting pot dove si incontrano piloti, addetti ai lavori, ospiti di prestigio, ombrelline, giornalisti, autorità del mondo a due ruote, tifosi e famiglie con bambini al seguito. C’è chi discute di affari, chi si diverte, chi si rilassa e chi non smette mai di lavorare, cercando magari di trovare il settaggio migliore per la qualifica o la gara. Intorno ai camion dei team si assiepano i fortunati fan che possiedono un accesso, aspettando il loro idolo per un autografo o un selfie. Nelle hospitality si incontrano team director, sponsor e organizzatori per dissertare di varie tematiche. Nelle due viuzze che compongono il paddock la gente è in continuo movimento, spesso in sella a monopattini e motorini. Con una novità da questa stagione: essi sono solo ed esclusivamente elettrici. Una soluzione apprezzata e molto green, ma in parte pure un po’ rischiosa dato che questi mezzi non fanno il minimo rumore, e calcolando che spesso sono guidati dagli stessi piloti abituati a derapate e sorpassi al limite della fisica, bisogna prestare molta attenzione a dove si cammina.

Eppure nonostante questo microcosmo unico nel suo genere, il futuro del Mugello resta incerto. La diminuzione di pubblico a partire dal 2022 (non a caso dopo l’addio di Rossi) e la sempre più pressante necessità di direttori e sponsor di aprirsi a nuove realtà extra-europee rischiano di togliere al Motomondiale uno dei circuiti più iconici e più apprezzati anche dagli stessi piloti.

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