La Svizzera bagna l'esordio con un successo

dall'inviato in Nuova Zelanda Diego Medolago

Ci sono voluti 45' per sbloccarsi ma alla fine la Svizzera ha compiuto la propria missione, ossia battere le Filippine all'esordio mondiale. Ad otto anni dall'ultimo match iridato, le rossocrociate si sono imposte per 2-0 al termine di una partita dai due volti, che ci permette però di prendere la testa del Gruppo A e di guardare con positività alle prossime sfide.

Davanti ai quasi 14'000 del Dunedin Stadium la squadra aggressiva e coraggiosa auspicata da Grings nella prima frazione non si è praticamente vista: tanti, troppi errori in impostazione e molto nervosismo per le elvetiche, che se la sono vista brutta quando l'ex Lugano Guillou ha insaccato, fortunatamente in fuorigioco. Lo spavento ha fatto finalmente uscire dal guscio Bachmann e compagne: dapprima Crnogorcevic si è divorata il gol del vantaggio, poi proprio la fantasista del PSG ha trovato l'1-0 nel recupero su rigore.

Una rete che ha fatto finalmente sciogliere le giocatrici svizzere, che si sono fatte vedere con più costanza dalle parti della portiera filippina. Logica conseguenza, dopo diverse occasioni sciupate, il raddoppio firmato da Piubel, che ha di fatto chiuso la contesa. All'orizzonte ora c'è la cruciale sfida con la Norvegia, assetata di riscatto dopo il ko contro la Nuova Zelanda. Un banco di prova importante per testare le reali ambizioni della formazione rossocrociata.