Se il buon giorno si vede dal mattino, dobbiamo aspettarci altre grandi emozioni qui a Wengen, perlomeno nelle giornate di venerdì e di sabato. Marco Odermatt ha deciso di non perdere tempo e di regalarsi subito davanti al proprio pubblico il primo successo in una discesa di Coppa del Mondo. Domani c’è il super G, disciplina nella quale il nidvaldese è uno dei migliori interpreti in assoluto, ma sarà fondamentale tenere un po’ di fame per la grande classica di sabato, quando la Girmschbiel (la collina di fronte all’Hundschopf) sarà popolata da 10’000 persone e quando si sentirà - per davvero - l’ambiente e il calore del pubblico.
L’emozione: in partenza la tensione la percepisci quasi fisicamente. Pochi sorrisi, sguardi seri e visi concentrati accompagnano tutti gli eterni istanti che portano gli atleti a lanciarsi dal cancelletto di partenza. Lì, anche se c’è, non si sente la musica incessante né i fiumi di parole dello speaker che racconta la gara di ciascun concorrente. Le parole le senti lungo il tracciato, o all’arrivo, e fanno esultare il pubblico quando svelano che Marco Odermatt ha siglato il miglior tempo, o ha resistito all’attacco di Cyprien Sarrazin. Ma la cosa più impressionante è quando la musica cessa di colpo e l’annunciatore balbetta qualcosa perché Marco Kohler è appena caduto. Si capisce in un lampo la gravità del momento e ti metti ad aspettare novità, poi vedi l’elicottero che si alza in volo... Sembrerebbe un infortunio al ginocchio destro per il 26enne, che non si è quindi riappacificato con il Lauberhorn dopo la caduta nel 2020 nella S-finale che lo costrinse a un lungo stop.
Il protagonista: beh, chiaramente “Odi” Odermatt e speriamo lo sia per tre volte consecutive. Acclamato ai margini della stretta entrata tra le reti che porta alla zona partenza, cercato e chiamato con insistenza all’arrivo, è in assoluto il grande divo del Circo Bianco quando fa tappa nel nostro Paese. Lui, con fare discreto, quasi modesto, fa un cenno di saluto con aria a tratti imbarazzata e poi torna alla sua routine. D’altra parte la concentrazione va mantenuta, altrimenti il solo talento cristallino non ti potrebbe bastare. Però sembrava veramente dispiaciuto quando, in fondo, ha dovuto dire no a dei ragazzini che chiedevano, con l’ausilio di un cartello, di poter avere il suo pettorale di gara...
La curiosità: due volte partito, due volte acclamato. La prima gara della quattro giorni di Wengen di Franjo von Allmen è stata tutt’altro che canonica. Fermato verso la metà del tracciato dopo la caduta di Kohler, il 22enne proveniente da un’altra valletta del grande Oberland bernese è arrivato fino al traguardo una prima volta ricevendo una bonariamente ironica ovazione. Lui è restato al gioco, ha esultato, ha sorriso e immediatamente si è fatto riportare in partenza. Dopo l’interruzione di quasi mezz’ora è ripartito con il suo pettorale numero 36, chiudendo in 14a posizione. E lì, sì che l’esultanza è stata plateale.
Discesa di Wengen, le emozioni della gara vissuta al di là delle reti (11.01.2024)
RSI Sport 11.01.2024, 17:58
D U Wengen, la prova di Marco Odermatt (11.01.2024)
RSI Sport 11.01.2024, 12:54
D U Wengen, la caduta di Marco Kohler (11.01.2024)
RSI Sport 11.01.2024, 14:15