Laretta traccia la via, il 2024 di Gut-Behrami è gigante

Classe infinita e una grandissima capacità di gestire lo sforzo e il recupero per avere sempre la mente centrata sull’obiettivo. L’inverno di Lara Gut-Behrami, culminato con il glorioso inizio di primavera del 2024, ha rasentato la perfezione. Sull’onda lunga dell’oro conquistato ai Mondiali di Cortina del 2021 e forte dei continui progressi fatti in gigante, la sciatrice di Comano aveva messo fin dal principio un bel circoletto rosso su quella coppetta che le ha permesso di emulare il suo idolo d’infanzia Sonja Näf a 22 anni di distanza. Ma Lara non si è limitata a questo, anzi, insieme a Marco Odermatt ha permesso allo sci rossocrociato di dominare in lungo e in largo la scena in Coppa del Mondo, regalandosi, a 32 anni, la sua migliore stagione in assoluto. Per 16 volte è salita sul podio, per 8 ha fatto risuonare il Salmo svizzero ed ha chiuso con la bellezza di 1’716 punti in vetta alla generale per la seconda volta dopo il 2016. Che dire? Gut, besser, am besten.

Inizia il 2024 già forte di due vittorie (nei primi due giganti stagionali) e di altri due piazzamenti sul podio durante le gare dell’autunno. Ottiene altri buoni risultati ed è la rivale numero uno di Mikaela Shiffrin per la conquista della generale di Coppa del Mondo: nel giorno dell’Epifania è seconda nel gigante di Kranjska Gora, mentre nel weekend successivo ad Altenmarkt-Zauchensee centra un terzo posto nel recupero del super G di Sankt Moritz e un’altra vittoria in quello domenicale, toccando nel giro di un fine settimana gli importanti traguardi degli 80 podi e dei 40 successi in carriera. Ma la vera svolta ha ancora da arrivare.

E la svolta arriva a fine gennaio nel drammatico weekend di Cortina d’Ampezzo. Drammatico per Corinne Suter e per Joana Hählen che lì chiudono la loro stagione, drammatico anche per Mikaela Shiffrin che, alle prese con la sua seconda discesa dell’inverno, si fa sorprendere come tante colleghe dal passaggio dopo il Delta e resterà assente per un mese e mezzo. Gut-Behrami si piazza seconda e quinta in discesa e conquista il super G, dando il via a una serie di quattro vittorie (!) che la proiettano in vetta alla generale di Coppa del Mondo.

Dopo la scorpacciata di vittorie (oltre Cortina anche i giganti di Plan de Corones e Soldeu oltre alla discesa di Crans-Montana), centrerà l’ultimo successo (il settimo della stagione) il 2 marzo in super G a Kvitfjell, ancora due podi e si presenterà alle finali di Saalbach in vetta a quattro classifiche su cinque.

Il 17 marzo gestisce perfettamente in gigante, piazzandosi in decima posizione e conquistando al contempo la seconda Coppa del Mondo generale e la prima coppetta nella specialità. Cinque giorni più tardi, con il 7o posto fa suo anche il quinto titolo in super G, mentre l’unica piccolissima macchia arriva all’indomani in discesa, nell’ultima gara del suo inverno. Il 23 marzo nella discesa sulle nevi austriache non va infatti oltre il 17o posto consegnando la coppa a Cornelia Hütter che, invece, di fronte al proprio pubblico non fallisce, va a conquistare la vittoria e chiude con 28 punti di vantaggio sulla ticinese.