BIATHLON

Biathlon, un affare di famiglia

La passione è spesso tramandata dai genitori e condivisa con i fratelli

  • 17 febbraio, 13:16
  • 17 febbraio, 22:47
Gasparin

Le sorelle Aita ed Elisa Gasparin

  • Keystone
Di: Antonio D’Autilia 

La passione per lo sport dei padri e delle madri spesso viene tramandata ai figli, facendola diventare non solo un punto di incontro tra le generazioni, ma anche una sorta di tradizione da rispettare con piacere. Nel mondo del biathlon non mancano i figli d’arte, che provano a ripetere o migliorare i successi dei genitori, magari al fianco dei fratelli e delle sorelle. I più celebri e vincenti di tutti sono i fratelli Boe, Johannes e Tarjei, i quali in carriera hanno collezionato talmente tante medaglie da poterne consegnare un po’ ogni tanto proprio ai loro genitori, che, attivi nella promozione del biathlon, le usano per premiare i vincitori delle gare giovanili che loro stessi organizzano.

In Svezia ci sono le sorelle Elvira e Hanna Öberg, che la passione per il biathlon l’hanno ereditata dal padre e poi arriviamo noi, con quello che per molti anni è stato il terzetto di sorelle più famoso del circuito di Coppa del Mondo, quello composto da Selina, Elisa e Aita Gasparin. Tre figlie che per circa 20 anni di carriera sono state seguite con costanza da papà Renato e mamma Patrizia Giuliani. Il tempo dei continui viaggi però, per questi ultimi, sta lentamente andando verso la sua conclusione. Dopo Selina, anche Elisa è prossima al ritiro, con Aita che probabilmente sta pensando di appendere gli sci e la carabina al chiodo dopo i Giochi Olimpici di Milano-Cortina.

Abbiamo seguito le nostre figlie con molto piacere in tutti questi anni di carriera e sicuramente andremo ancora a vedere delle gare, però effettivamente come ogni cosa è giusto che ci sia una fine

Renato Gasparin

A papà Renato fa eco mamma Patrizia: “Ormai siamo pensionati e svolgiamo con piacere anche il ruolo di nonni. È stato bello supportare le nostre figlie durante questi anni, ma non nascondo che a volte abbiamo dovuto gestire delle situazioni emotivamente un po’ più difficili. Perché se nella stessa gara una di loro andava bene, mentre le altre andavano meno bene, noi dovevamo trovare il modo di essere contenti per il successo di una e nello stesso tempo consolare chi era incappata in una controprestazione”.

Renato Gasparin vede però anche un vantaggio nell’avere ben tre figlie gareggiare ai massimi livelli. “Quando tutte e tre gareggiavano, se una andava non bene c’era sempre la possibilità che le altre andassero meglio, però è giusto che questo capitolo si chiuda. Elisa ha deciso di farlo alla fine di questa stagione. A noi mancheranno soprattutto i rapporti con le persone che abbiamo conosciuto in questa lunga avventura”.

Quando erano in tre provavo una grande tensione, con due questa tensione è diminuita e adesso con una andrà ancora un po’ meglio. E poi? Di colpo finirà quello che ammetto è stato un periodo importante per la vita di tutta la nostra famiglia

Patrizia Giuliani

In ogni caso, come le figlie anche papà Renato Gasparin e mamma Patrizia Giuliani rimarranno nella storia del biathlon, tanto che alla loro famiglia è stato dedicato un tratto della pista mondiale di Lenzerheide.

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