Colonia, 26 giugno 2006. Alex Frei prende la rincorsa e calcia. Shovkovskyi, pressoché immobile, è chiaramente battuto. Incrocio. Avanti con la battaglia. Fino ai supplementari, anzi, fino ai rigori. Fino a un’altra traversa, quella di Barnetta, e all’ineluttabile sentenza: Ucraina avanti, noi a casa. Niente derby con l’Italia, non a questo giro. Ahia, che male. Colonia, 19 giugno 2024. Robertson - sempre da punizione - scruta attentamente nel mucchio, piazzando la palla sulla testa di Hanley. Sommer, sorpreso, non accenna il benché minimo movimento. Palo. Un colpo durissimo per le ambizioni scozzesi. E noi, pur barcollando, rispediamo al mittente anche gli ultimi attacchi. Perché in fondo, 6’568 giorni dopo, sappiamo benissimo di avere (ancora) un conto in sospeso con la fortuna, con questo stadio e forse forse… con l’Italia.
Nel mezzo vi era già stato un tentativo di riappacificazione, quando - in piena epoca pandemica - Gavranovic ruppe a due riprese il silenzio del RheinEnergieSTADION frenando la Germania. Già, la Germania. Ora che abbiamo regolato le vecchie questioni pendenti, è tempo di salutare Colonia (solo con una disfatta potremmo ritrovarla agli ottavi) e di spostarsi verso nuovi lidi, Francoforte in primis. “No Scotland, No Party”, ci è a lungo rimbombato nella testa ieri sera: e invece sì che parti… remo verso la culla di Goethe, per poi aggiornare conseguentemente l’itinerario in direzione Dortmund (teatro di 1A-2C) o Berlino (2A-2B), l’opzione ad oggi più realistica. Per prima cosa, dunque, saprete come intrattenervi stasera: occhi su Gelsenkirchen e su Spagna-Italia, match appunto determinante per le sorti del girone che segue alfabeticamente il nostro.
Ben inteso: nomi a parte, dinnanzi a noi si profilano due squadre senz’altro più attrezzate di quelle incontrate finora. Quelle contro cui abbiamo mostrato volti difformi, in una scala di gradazioni che va dal raggiante al pauroso. Senza peraltro riuscire a fare il pieno di punti, ma d’altronde non è una novità: in 18 partecipazioni ai grandi tornei, il due su due in entrata non si è mai concretizzato, nemmeno stavolta. C’è chi disdegnerebbe gli eventuali sette punti con annesso primo posto? Assolutamente no, previ correttivi indispensabili. Se sei davvero un abile scacchista come ami definirti, mister Murat, fai un po’ di ordine nel tuo schieramento, te ne preghiamo. Perché i pedoni imbizzarriti (come quelli che ieri vagavano da destra a sinistra, su e giù, senza una mano invisibile a governarli saldamente) rischiano di fare poca strada davanti all’armata tedesca. Bianca e nera, non a caso. E perciò anche in grado di mimetizzarsi con il metaforico campo di battaglia. Sì, camaleontica, ad immagine di mister Nagelsmann, “the strategic chameleon”. Ahinoi, una difficoltà aggiuntiva.
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Mondiali, il servizio su Svizzera - Ucraina (Telegiornale 27.06.2006, 12h30)
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