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I fischi contro ma le stelle a favore delle grandi

La fase a gironi si è conclusa con le imprese di Austria e Georgia

  • 27 giugno, 08:47
  • 27 giugno, 10:54
southgate

Grande pressione soprattutto su Southgate e i suoi uomini

  • Imago
Di: Luca Steens

L’ultimo turno della fase a gironi degli Europei 2024 ha confermato la tendenza vista durante le prime due giornate: la Spagna ha mostrato il miglior gioco e con costanza, ottenendo i migliori risultati: è l’unica selezione a punteggio pieno e a non aver subito reti. Strada spianata verso il titolo per gli spagnoli? I pochi gol segnati, la poca esperienza di due dei tre attaccanti titolari e la storica difficoltà di chi fa bene nella prima parte a confermarsi nella fase a eliminazione diretta lasciano aperte le possibilità delle avversarie a partire da Germania, Portogallo, Austria e Turchia, le uniche squadre capaci di vincere due incontri.

I tedeschi non hanno convinto fino in fondo, ma oltre al fattore casalingo hanno dalla loro il maggior numero di reti segnate (8) e le percentuali più elevate di possesso palla e di precisione nei passaggi. Anche i portoghesi hanno lasciato qualche dubbio a livello di gioco, ma non tanto per la sconfitta con la Georgia con il primo posto già assicurato. Va decisamente meno bene alle altre grandi, ma si sa che quando iniziano i giochi che contano, i grandi giocatori sanno elevare la loro efficacia. Discorso che vale soprattutto per le tre meglio piazzate nel ranking FIFA e che comunque non hanno subito reti in due delle tre partite, ovvero Inghilterra (5a) e Belgio (3o), fischiate dai propri connazionali, e Francia (2a), capace di segnare solo due reti: un autogol e un rigore. La pressione sarà altissima per loro, ma gli inglesi possono contare su un Bellingham anche operaio, secondo nella classifica dei tackles eseguiti (11, uno in meno del danese Hojbjerg) e che sperano nel risveglio di Kane. Inoltre possono contare pure sulle qualità di recuperatore di palloni di Guéhi (26). I Diavoli Rossi puntano su un Lukaku che ha tirato più di tutti (7 conclusioni più 3 reti annullate dal VAR), seguito in questa classifica da Mbappé (che ha giocato solo due incontri). Nella speciale graduatoria di palloni recuperati si distingue anche l’Italia, piazzando Calafiori (24) e Bastoni (23), con l’ex basilese che non ci sarà però contro la Svizzera in quanto squalificato. Rossocrociati che sono tra le sole 8 squadre che hanno chiuso senza sconfitte e che hanno dimostrato di essere ben messi per tentare l’impresa. Come Paesi Bassi e Danimarca, spesso presenti quando si fa sul serio.

Tra le sorprese ci sono le già citate Austria e Turchia, ma anche la Georgia. Le Aquile di Rangnick hanno dimostrato ancora una volta l’efficacia del loro sistema, primeggiando nella classifica dei tackles e finendo al secondo posto in quella delle palle recuperate dietro i georgiani di Sagnol, che dalla loro possono vantare Mamardashvili nettamente in testa per numero di parate (20) e Mikautadze come sorprendente capocannoniere con 3 reti (due rigori) ma che dovranno vedersela con gli spagnoli. I turchi di Montella rischiano invece di pagare i troppi gialli, che impediranno al capitano Calhanoglu e ad altri due compagni di essere in campo per gli ottavi contro gli austriaci. Il cast delle outsider è poi completato da Romania, Slovacchia, Slovenia, che come le altre tre ora non avranno nulla da perdere ma che dovranno dimostrare di non accontentarsi e avere le qualità per andare avanti nella fase a eliminazione diretta.

E che dire di chi non ci sarà negli ottavi? Dall’Ungheria, che molti si aspettavano tra le sorprese positive, ci si aspettava di più. L’Ucraina non ha proposto un gran gioco ma con 4 punti è stata sicuramente sfortunata nel non passare il turno. Per Scozia e Albania si sapeva che sarebbe stato difficile, mentre a deludere per le prestazioni più che per l’eliminazione sono state soprattutto Croazia (a fine ciclo di Modric e degli altri veterani) e Serbia, ma pure Polonia e Cechia, con quest’ultima che si è fatta notare nell’ultimo incontro per i due rossi, uno dei quali a Chory nel convulso finale contro i turchi, a triplicare all’ultima partita il numero di espulsioni, che era fermo a uno dalla sfida inaugurale (Porteous in Germania-Scozia).

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