Un austriaco felice sulla cima... del gruppo, 46 anni dopo

La conferma - Marcel Sabitzer: non è certo un volto sconosciuto e in fondo lo si poteva prevedere che - in un’Austria costruita proprio per esaltare giocatori come lui - potesse fare un ottimo Europeo. Il centrocampista del Borussia Dortmund sta però andando addirittura oltre: il gol che stende i Paesi Bassi, regalando nel contempo alla sua Nazionale il primo posto di gruppo (come non succedeva da Argentina 1978), giunge con una giocata da vero fuoriclasse. Scommettiamo che non è ancora finita?

La sorpresa - Georges Mikautadze: né Kane, né Mbappé, né Cristiano Ronaldo. Anzi: sommate tra loro, le reti messe a segno dai tre principali indiziati per il titolo di capocannoniere del torneo (almeno alla vigilia) non fanno quelle del 23enne georgiano, soltanto il nono nella storia a colpire in tutti e tre i match della fase a gironi. Assieme al “gemello diverso” Kvaratskhelia fa letteralmente ammattire il Portogallo, senza dimenticare “saracinesca Mamardashvili”: al trio il compito - arduo, così è - di lanciare l’arrembaggio al solido vascello spagnolo. Ma non basteranno le stelle.

La delusione - Bukayo Saka: d’accordo i limiti dell’Inghilterra e l’incapacità di Southgate nel trovare la formula magica per far decollare il suo attacco stellare… ma l’ala dell’Arsenal è il solo schierato nel suo ruolo originale (Kane, per esempio, non gode dell’abituale libertà di movimento; Foden meglio quando può rientrare sul sinistro). Eppure, (anche?) contro la Slovenia, l’uomo da 140 milioni si rivela una profonda delusione, oltre che un pelo sfortunato: su quel gol annullato dal VAR l’unico squillo di una prestazione invisibile.