Arte

I folli sono ovunque

E se il folle fossi io? Una grande mostra tematica al Louvre di Parigi

  • 25 ottobre, 08:51
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Hieronymus Bosch, Il concerto nell'uovo, dopo il 1549

Di: Red. 

Fino al 3 febbraio 2025, con la grande mostra “Le figure del matto. Dal Medioevo ai romantici”, il Louvre analizza la diffusione del folle nell’arte e nella cultura occidentale tardomedievale. Oltre 300 opere provenienti da 90 istituzioni per comprendere a fondo un personaggio che, ancora oggi, continua a generare scompiglio.

Immagini sacre, Giudizi Universali e altre scene bibliche: l’arte medievale è spesso associata a quella religiosa. Non tutti sanno, però, che è proprio nel Medioevo che prende piede uno dei personaggi più anarchici e rivoluzionari della pittura figurativa: quella del matto.

La sua rappresentazione è fondamentale nel passaggio verso la modernità, il matto infatti, oltre a fare ridere, nasconde una personalità complessa fatta di sfumature erotiche, tragiche, crude e violente. Degli aspetti che divertono ma che, al tempo stesso, sanno mettere in discussione i valori sociali, sfidando e contestando l’ordine stabilito. La sua figura diventa dunque un elemento affascinante e curioso, capace di far luce su varie problematiche, in un’epoca non poi così diversa dalla nostra.

Il folle raggiunge l’apice della sua notorietà nel Cinquecento, per poi scomparire quasi completamente con l’illuminismo. È soltanto alla fine del XVIII secolo che riappare in numerose rappresentazioni che si ispirano alla sue vicende. Gli artisti, infatti, da sempre spiriti ribelli e anticonformisti, si identificano con ciò che rappresenta iniziando a chiedersi: “E se il folle fossi io?”.

Specchio dei problemi e delle oscurità del mondo, la sua figura ha preceduto e influenzato l’immagine del joker nelle carte da gioco per poi fare il suo ingresso nei fumetti e nel mondo cinematografico. 

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Come ci fa notare la curatrice dell’esposizione Elisabeth Antoine-König, il personaggio interpretato da Joaquin Phoenix nel film Joker: Folie à Deux (2024), ha infatti ereditato numerosi elementi dall’arte medievale e rinascimentale. A partire dai colori degli indumenti, fino al modo di muoversi e al particolare modo di sorridere, diventa chiaro come i folli di oggi sono ispirati a quelli del passato. La mostra rappresenta dunque un’occasione per comprendere a fondo un personaggio che, ancora oggi, continua a generare scompiglio.

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Voci dipinte 20.10.2024, 10:35

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