Storia

La rivoluzione del carrello della spesa

Quando in Svizzera abbiamo scoperto l’abbondanza… e i chili di troppo

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Uno scatto del primo supermercato svizzero, aperto nel 1948 a Zurigo (La storia infinita)

Di: Jonas Marti 

Chissà che cosa avrebbero pensato cento anni fa vedendoci passeggiare tra gli scaffali di un supermercato. Oggi è una banale attività quasi quotidiana, ma quando il primo “negozio ad autoservizio” arrivò in Svizzera nel Dopoguerra fu un vero shock culturale. Per la prima volta gli svizzeri potevano scegliere liberamente tra un’infinità di prodotti e l’idea di prendere da soli ciò che si voleva senza l’aiuto di un commesso sembrava quasi una rivoluzione.

Negli anni ‘30 i primi supermercati nacquero negli Stati Uniti, ma ci vollero quasi due decenni perché l’innovazione arrivasse anche in Svizzera, con il primo punto vendita aperto a Zurigo il 15 marzo del 1948: un supermercato Migros in Seidengasse. Da allora, l’idea del self-service si diffuse rapidamente, cambiando per sempre il modo in cui la gente faceva la spesa.

04:57

LA NASCITA DEL SUPERMERCATO

RSI Cultura 04.11.2024, 20:40

Un nuovo rapporto con il cibo

Per generazioni, gli svizzeri si erano affidati ai negozi di quartiere, dove il negoziante dietro al bancone conosceva tutti per nome e consigliava i prodotti da acquistare. Ma ora, per la prima volta, si poteva scegliere autonomamente. Non era più necessario aspettare il proprio turno o spiegare al commesso cosa si desiderava: bastava prendere un cestino, girare per i corridoi e riempirlo a piacimento.

Con la diffusione dei supermercati arrivarono però anche nuovi problemi. Uno dei primi fu legato alle casse: gli acquisti erano così tanti che i tradizionali metodi di conteggio, con matita e foglietto, non erano più sufficienti. Fu necessario introdurre le prime casse elettroniche, una tecnologia all’avanguardia per l’epoca. Un occhio fotoelettrico era in grado di leggere un codice che identificava gli articoli, semplificando le operazioni e riducendo le lunghe code.

02:06

“IL CIBO PRIMA DELLA SOCIETÀ DEI CONSUMI”

RSI Cultura 04.11.2024, 20:45

Il carrello della spesa e l’esplosione dei consumi

All’inizio, i consumatori usavano piccoli cestini per portare i loro acquisti, ma ben presto divennero insufficienti. La soluzione? Il carrello della spesa. Nel 1952, in Svizzera, vennero introdotti i primi carrelli con ruote, rendendo più comoda la spesa di grandi quantità di cibo.

Tuttavia, con la libertà del self-service arrivò anche un aumento dei furti. Il fenomeno del taccheggio divenne una delle conseguenze inattese di questo nuovo modo di fare acquisti. 

La rivoluzione del supermercato fu guidata da due tecnologie: l’automobile e il frigorifero. La diffusione delle auto rese possibile fare grandi scorte di cibo da trasportare comodamente a casa. Il frigorifero, diventato comune nelle case svizzere proprio a partire dagli anni ‘50, permise di conservare questo cibo per periodi più lunghi, allentando le preoccupazioni legate alla deperibilità degli alimenti.

Dalla scarsità all’abbondanza

Per secoli, la Svizzera – come gran parte d’Europa – aveva conosciuto la scarsità. Ogni pezzetto di terra era sfruttato al massimo e il cibo veniva considerato un bene prezioso da non sprecare. L’arrivo del supermercato segnò un cambiamento radicale: l’abbondanza divenne la nuova normalità. Le famiglie svizzere potevano riempire i loro frigoriferi senza preoccuparsi troppo di dove avrebbero trovato il prossimo pasto.

Nei giornali ticinesi degli anni ‘50, per la prima volta si cominciò a parlare di diete. Tra pubblicità di sigarette, detersivi e dentifrici, comparvero anche i primi programmi dietetici, segno che la società svizzera stava cambiando. Non più preoccupata dalla fame, la popolazione cominciava ora invece a riflettere sull’eccesso di cibo e sulle sue conseguenze.

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Una pubblicità per dimagrire pubblicata da Illustrazione ticinese il 6 ottobre del 1956 (La storia infinita)

Il supermercato, insieme al frigorifero, non ha solo rivoluzionato il modo di fare la spesa, ma ha trasformato il nostro rapporto con il cibo e, in definitiva, con la vita di tutti i giorni. Da una società che viveva nel timore della scarsità, siamo passati a una che fa i conti con l’abbondanza, vedendo il cibo non solo come necessità, ma anche come piacere e comodità. Oggi, fare la spesa non è più una questione di sopravvivenza, ma lo specchio di un’epoca che ha imparato a saziare non solo i bisogni, ma anche i desideri.

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