Storia

Obelisco ai tre Cantoni fondatori

Ex-monumento nazionale svizzero

  • 24 agosto 2022, 10:35
  • 16 settembre, 10:29
Obelisco ai tre cantoni fondatori

Acquaforte di fine 1700 raffigurante l'Obelisco dedicato ai tre Cantoni svizzeri fondatori

  • Francesco Cerea
Di: Elizabeth Camozzi 

In questa acquaforte, incisa sul frontespizio di uno dei volumi dei Tableaux de la Suisse, possiamo ammirare l’Obelisco (di cui oggi non vi é più traccia) dedicato ai tre Cantoni fondatori: Uri, Svitto e Untervaldo. Si trovava su una delle isole di Altstatt, un gruppo di isole nei pressi del promontorio del Meggenhorn affacciato sul Lago dei Quattro Cantoni, e fu costruito dall’abate Raynal: filosofo francese e scrittore illuminista vissuto nel XVIII secolo, che si distinse anche per la sua critica alla schiavitù. L’abate fece erigere l’Obelisco durante il suo esilio in Svizzera, dedicandolo alla fondazione della Confederazione e alle gesta di Guglielmo Tell; raffigurava, infatti, gli stemmi dei tre Cantoni e il cappello di Tell.

Per quanto concerne la figura dell’abate Raynal, come riportato nel testo di François de Capitani a lui dedicato sul Dizionario Storico della Svizzera, egli venne alla luce il 12 aprile del 1713 e fu registrato all’anagrafe dell’ex comune francese di Lapanouse (nei Midi-Pyrénées, nella regione dell’Occitania) come Guillaume Thomas François Raynal, poi meglio conosciuto semplicemente come Abbé Raynal. Un cittadino francese che essendo cresciuto nella cultura cattolica, decise di approfondire lo studio non solo della religione che lo portò al sacerdozio, ma anche della filosofia; in questo senso, uno dei suoi testi più celebri si intitola “Storia filosofica e politica degli stabilimenti e del commercio degli Europei nelle due Indie”, edito nel 1770, in cui adottò una posizione critica nei confronti del colonialismo perpetrato ormai da diversi secoli da parte delle potenze europee. Conseguentemente a questo scritto, si innescò poi un’accesa polemica a livello europeo in seno ai sostenitori dell’occupazione e dello sfruttamento territoriale realizzati con la forza ai danni di popoli ritenuti arretrati o selvaggi; l’abate Raynal rincarò però ulteriormente la dose attraverso la tredicesima edizione della “Storia delle due Indie”, pubblicata a Ginevra nel 1780, nella quale denunciò in modo ancora più deciso il dispotismo, il clericalismo e il colonialismo, confessando oltretutto la paternità del testo (fino ad allora sconosciuta) tramite la stampa del suo ritratto sul frontespizio del volume. L’opera fu inevitabilmente condannata dal Parlamento di Parigi che la diede pubblicamente alle fiamme, rendendola di rimando, tuttavia, persino ancora più celebre tra il popolo. Nel 1780 l’abate dovette dunque lasciare la Francia e, dal 1783 al 1784, riparò nella Confederazione elvetica; la nazione glie era già cara in precedenza, come riportato sempre dallo storico svizzero de Capitani, nel 1780. In quell’occasione, Raynal propose infatti l’edificazione di un monumento votato alla libertà sul Grütli; un progetto che però non fu mai realizzato a causa delle esitazioni del governo urano, ma che lo rinsaldò nel proporre poi –al suo arrivo nella Confederazione nel 1783– la realizzazione dell’Obelisco, eretto poi appunto su una isola privata delle Altstatt Inseln nei pressi del Meggenhorn.

La città del Lago dei Quattro Cantoni vista dal Monte Rigi con il Monte Pilatus

La città del Lago dei Quattro Cantoni vista dal Monte Rigi con il Monte Pilatus.

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L’obelisco fu appunto una scultura votata alla fondazione della Confederazione svizzera e alle gesta di Guglielmo Tell, in particolare al celebre episodio del tiro con la balestra, la cui freccia spaccò a metà la mela posta sul capo del figlio Gualtiero. L’opera fu realizzata interamente a spese di Raynal, su progetto dell’architetto Pierre Adrien Pâris, noto pure alla corte di Versailles e tra l’altro autore anche del più importante edificio neoclassico costruito in Svizzera: l’attuale palazzo sede del comune di Neuchâtel. Questo fu il luogo che, paradossalmente, funse precedentemente da dimora a David de Pury, imprenditore neocastellano che si dedicò al commercio di diamanti e di legname pregiato e che, alla sua morte, donò la sua fortuna (tra cui appunto anche la sua casa), alla città di Neuchâtel, che la trasformò poi nella sede municipale. Il paradosso sta nel fatto che de Pury fu accusato, per altro ancora in tempi recenti, di sfruttamento e di schiavismo, ossia gli stessi temi per i quali al contrario si batteva l’abate Raynal, considerato proprio un paladino dei più deboli.

L’obelisco ai tre Cantoni fondatori fu analizzato da varie prospettive, rivelando molteplici significati e legandosi pure alle importanti discussioni di principio che avvennero nel XVIII secolo tra gli illuministi svizzeri, precisamente rispetto alla funzione e al senso stesso di monumenti laici e pubblici.
Malauguratamente, questo monumento venne distrutto da un fulmine nel 1796, ossia (curiosamente) nello stesso anno in cui morì l’abate Raynal; le parti che non andarono distrutte vennero poi conservate e successivamente utilizzate per decorare altri monumenti elvetici.

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1291. Il giuramento del Grütli

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