Storia

Papa Pacelli sapeva

Intervista all’archivista vaticano Giovanni Coco

  • 19.09.2023, 15:09
  • 19.09.2023, 16:36
Pio XII, papa Pacelli
  • ANSA
Di: ANSA/red. 

Una lettera del 14 dicembre 1942 inviata dal gesuita tedesco Lothar König uomo di collegamento tra l’arcivescovo di Monaco, nemico del nazismo, e il Vaticano. A ricevere la missiva è padre Robert Leiber, segretario del Papa.

Dagli Archivi Vaticani spunta una lettera che apre uno squarcio sulle vicende della seconda guerra mondiale e sulla posizione assunta da Pio XII. Papa Pacelli sapeva dei campi di concentramento e dello sterminio di massa degli ebrei che lì veniva quotidianamente perpetrato. A pubblicare questo inedito documento è ‘la Lettura’ del Corriere della Sera. Il ritrovamento si deve a Giovanni Coco, archivista e ricercatore presso l’Archivio Vaticano, intervistato qui da Enrico Bianda.

24:20

Intervista a Giovanni Coco

Alphaville 19.09.2023, 12:30

  • keystone
  • Enrico Bianda

  E’ evidente che questo scoop riaprirà il dibattito sui cosiddetti ‘silenzi’ di Pio XII e potrebbe anche mettere una ipoteca sulla sua causa di beatificazione. Ma è lo stesso Vaticano che ha scelto la linea della trasparenza prima aprendo gli Archivi di quel periodo e ora portando alla luce questo importante documento. Lo storico afferma di sperare che queste nuove carte “alimentino una nuova consapevolezza” e aiutino a fare chiarezza.

  Se da un lato questa nuova scoperta evidenzia che la storia di quegli anni, con riferimento particolare a quanto fece o non fece il Vaticano, è ancora tutta da scrivere, dall’altro è segno del clima di terrore e minaccia che arrivava fino al Sacro Palazzo.

  Pio XII era stato sollecitato da Myron Taylor, rappresentante personale del presidente degli Stati Uniti, Franklin D. Roosevelt, a dire parole forti sulla persecuzione degli ebrei. Ma non lo fece. Per lo storico vaticano “influirono anche altri timori: in primo luogo la possibilità concreta di rappresaglie naziste contro i cattolici polacchi, il suo gregge di fedeli. Avrebbe significato recidere i rapporti con i vescovi di quella comunità già sotto il tallone nazista. E poi, in larga parte del mondo vaticano, ristagnava il pregiudizio contro gli ebrei non solo sul piano religioso, ma talvolta anche antisemita”.

Correlati

Ti potrebbe interessare