Diamo il benvenuto a quella che noi chiamiamo “L’ora del tè”, una rubrica che si animerà di contenuti legati al mondo della bevanda pomeridiana per eccellenza, con ricette, consigli, curiosità e tanto colore.
A cominciare le danze è lei: Luisa J. Rusconi, in chiave carnevalesca.
Nata in Ticino da padre svizzero italiano e madre inglese, non rinuncia mai a una tazza di earl grey; ama la cucina tradizionale inglese e ha una gran voglia di farci scoprire tradizioni e trend attorno alla teiera e… oltre!
Ci tiene a dirci: “Afferra la tua tazza di tè, ma ti prego: niente zucchero, siamo inglesi!”
Un buon non Carnevale a noi?
Non è un mistero che i miei connazionali siano universalmente conosciuti per essere eccentrici, ma se vi dicessi che la festa più matta di tutto l'anno, il Carnevale, non viene festeggiato oltrepassata la Manica?
Ammetto di non essermi mai posta la domanda. Essendo nata in Ticino il carnevale è sempre stato presente e si è sempre concluso, a casa nostra, con il martedì grasso inglese: il Pancake Tuesday.
Facendo ricerca per questo articolo e interrogando mia madre sul tema, mi sono resa conto di come, con l'avvento della Riforma, il carnevale fosse praticamente scomparso in Inghilterra. La cosa più singolare è che il termine Carnival viene tutt'ora usato per delle feste di paese che in realtà con il tempo si sono trasformate in fiere senza una data fissa, con bancarelle, giochi e giostre. Una famosa eccezione è il Carnevale caraibico di Notting Hill che si svolge ogni anno il lunedì di Ferragosto e la domenica precedente. Un evento significativo per la comunità nera e che attira circa un milione di persone ogni anno.
Ma torniamo al periodo pre-quaresimale, perché dopotutto è di questo che si tratta quando parliamo di Carnevale. Nonostante l'Inghilterra non sia una nazione cattolica, in questo periodo dell'anno si osservano tutt'ora i rituali tradizionali legati alla religione. Il più sentito è quello dello Shrove Tuesday (da "to shrive", confessarsi) oggi chiamato per lo più Pancake Day in virtù del cibo cucinato in questa occasione, ma facendo ricerca mi sono imbattuta in un altro appuntamento pre-quaresimale chiamato Collop Monday.
Procediamo con ordine. I miei "matti connazionali" sembrano, o almeno sembravano, prendere molto sul serio il periodo prima della Quaresima. Questo, a differenza dei festeggiamenti che tradizionalmente accompagnano il Carnevale nostrano, veniva percepito come un periodo di preparazione alla Quaresima. I credenti avevano tempo per riflettere a cosa rinunciare durante la penitenza, oltre ai grassi e alle carni, ma soprattutto tempo per riflettere sui propri peccati. Collop Monday e Shrove Tuesday erano intesi come l'occasione per preparare il corpo, consumando i grassi e le carni a cui si sarebbe poi dovuto rinunciare per 40 giorni.
Mi fa sorridere come siano stati molto pragmaticamente stabiliti due giorni di cui uno in cui si consumano carne, grassi animali e uova e un altro durante il quale vengono consumati uova, latte, burro e zuccheri. Molto british e ovviamente senza troppi fronzoli!
L'unica eccezione l'ho trovata in Scozia, dove Shrove Tuesday va a braccetto con Bannock Night.
Bannock Night
In Scozia il martedì grasso si consumava una zuppa a base di manzo e verdure accompagnata dal bannock, un pane piatto tagliato a croce o a spicchi. Online ho trovato due versioni della tradizione, una per la quale un anello viene impastato nel bannock e l'altra per la quale l'anello viene messo nella zuppa. La tradizione vuole che chi lo trova, tra i single in età da matrimonio, sarà il primo a sposarsi.
Beef stew e bannock
Collop Monday
Il lunedì prima del martedì grasso è chiamato Collop Monday perché un tempo in questa giornata si usava tagliare la carne fresca in fette (collop) da salare e appendere fino alla fine della Quaresima. Alcune di queste fette finivano nel piatto accompagnate da un uovo, mentre le salsicce venivano cotte nella pastella per i pancakes (toad in the hole).
Collop in primo piano, dietro Toad in the hole
Pancake Tuesday
A differenza dei pancake americani quelli che si consumano la sera di Shrove Tuesday assomigliano di più alle crêpes francesi. Finissime al limite della trasparenza, tradizionalmente vengono gustate con una spolverata di zucchero e succo di limone nella versione "povera" mentre quella "ricca" (a quire of paper) consiste in torretta di frittelle impilate e aromatizzate con sherry, noce moscata e acqua di rose nella versione. A quire of paper significa "un quadernetto di carta" proprio in virtù dello spessore finissimo dei pancake impilati. C'è da dire che in realtà negli ultimi anni i pancake all'americana hanno fatto capolino e non di rado digitando Pancake Day appaiono foto di pancake piccoli e spessi ricoperti da sciroppo d'acero. È la globalizzazione, cari miei!
Pancakes - a quire of paper, pancake americani
Giusto per dare un tocco di folklore e follia e per non far apparire i miei connazionali troppo bacchettoni, vorrei parlarvi delle Pancake Races, che costituiscono una parte importante delle celebrazioni del martedì grasso: un'opportunità per un gran numero di persone, spesso in costume, di correre per le strade... lanciando pancakes! Lo scopo della gara è quello di arrivare per primi al traguardo, con la padella in mano, riuscendo a rigirare il pancake mentre si corre. Chi completa il percorso e arriva alla chiesa con il proprio pancake vince la gara.
La gara più famosa si svolge a Olney nel Buckinghamshire, dove, nel lontanissimo 1445, secondo la leggenda, una donna di Olney, sentendo risuonare la campana della chiesa mentre stava preparando i pancake, prese a correre ancora con il grembiule addosso e la sua padella in mano per dirigersi alla funzione e non perderla!
Come imbandire e addobbare la tavola per la merenda dei vostri bimbi o per un tè con gli amici? Largo ai dolci e ai colori, fuori e dentro dal piatto!
Da sinistra: pancake americani, muffins, dietro caraway seeds cake
Facendo ricerca mi è tornata alla mente una torta tradizionale reinterpretata da un'autrice di libri di cucina inglese, Regula Ysewijn, che nulla ha a che fare con il carnevale ma che ben si presta per dare colore alla merenda dei vostri bambini in questo periodo. La torta è la Caraway Seed Cake e viene preparata con semi di cumino nell'impasto, ma Regula ne ha creata una versione colorata aggiungendo i mukhwas, semi di finocchio digestivi ricoperti di zucchero colorati tipici della tradizione indiana. Per chi non ama il sapore del finocchio, potete sostituire i semi con confettini di zucchero colorati che possono essere usati anche per decorare dei muffin ed essere così adatti anche per i più piccoli.
Da sinistra caraway seeds cake, muffins
Online non si trova la ricetta di Regula Ysewijn, ma questa è un’ottima versione:
https://www.bbcgoodfood.com/recipes/caraway-seed-cake
Oltre a questa torta, per dare colore alla tavola con le pietanze, potete preparare dei pancake all'americana colorati, piccoli e rotondi.
https://dolciveloci.it/rainbow-pancake/ricette/
Con un po' di fantasia, poi, dei cartoncini colorati diventano simpatici coriandoli sottopiatto o sottobicchiere, mentre basta un filo di nastro a trattenere un tovagliolo colorato e contrassegnare i bicchieri così da rimediare il problema dell'appiccicume del succo versato dai più sbadati!
Da sinistra: pancake americani, muffins
Fonti: Jane Grigson's English Food, Jane Grigson, Penguin Books, 1974 Oats in the North, Wheat from the South,
Regula Ysewijn, Murdoch Books, 2020 Pride and Pudding,
Regula Ysewijn, Murdoch Books, 2015
foodsofengland.co.uk/mondaycollop
britishfoodhistory.com
cooksinfo.com/bannock-nicht
Sfoglia la gallery