Da Londra, Lorenzo Amuso, corrispondente dal Regno Unito per la RSI, ci porta alla scoperta dei luoghi di culto più iconici della città per non dimenticare che il tè delle 5 è una cosa seria! È vero, il rituale non è per tutte le tasche, ma le curiosità che si celano tra l’eleganza degli arredi di questi luoghi esclusivi non vieta di sognare.
Un rituale immutato nella sua elegante coreografia, tra tovaglie ricamate, tazze di porcellana decorate a mano, alzatine e posate d’argento. Tradizione per golosi, quintessenza dell’alta società britannica. Nata in età vittoriana, per merito di un’aristocratica annoiata, la duchessa di Bedford Anna Russell, che tra le quattro e le cinque di pomeriggio lamentava una “strana sensazione”: altro non era se non una plebeissima fame. Di nascosto prese a farsi portare in camera una tazza di tè e fette di pane imburrate. Una merenda segreta, presto diventata un’abitudine condivisa con altre dame di compagnia della Regina Vittoria, vera gourmand, amante della buona cucina dai sapori forti. E che a suo modo trasformò lo spuntino pomeridiano in quello che ancora oggi conosciamo come l’afternoon tea, appuntamento sociale per commensali ben vestiti, da consumare attorno a tavole curate nei minuti dettagli.
Cosa si mangia nelle sale da tè e l’origine dei sandwich
Pressoché invariato anche il menù, che alterna stuzzichini dolci e salati, accompagnati da un’ampia scelta di tè di alta qualità (oggi esiste anche una variante alcolica, a base di champagne). Immancabili – tra biscotti e pasticcini – gli scones, panini burrosi ripieni di crema e marmellata, così come i sandwich, dai natali nobili. Incallito giocatore d’azzardo, John Montagu, quarto conte di Sandwich, fu il primo a farsi servire una fetta di roastbeef dentro un pane imburrato. Un pasto frugale pur di non abbandonare il tavolo da gioco: a metà ‘700 nasceva così l’antenato del tramezzino. Che oggi viene servito in striscioline rettangolari, con almeno cinque diverse farciture: burro e cetrioli, formaggio fresco e salmone affumicato, mostarda e prosciutto cotto. E con il “coronation chicken”, un’insalata di pollo fredda condita con una salsa a base di maionese, realizzata per l’incoronazione della regina Elisabetta nel 1953. Non mancano le torte, a cominciare dalla Victoria sponge, pan di Spagna farcito con panna fresca e confetture, inventato dalla stessa Sovrana. O la Battenberg, pan di Spagna ricoperto di marzapane, ideato dalla nipote della regina Vittoria, moglie del principe Luigi di Battenberg.
Sale da tè: quella del Ritz, la più famosa al mondo
Un tuffo nel passato arrivato fino ai giorni nostri, non per tutte le tasche. Entrare in una di queste sale da tè significa pagare un conto (il menù è sempre a prezzo fisso, a prescindere da quanto si mangi) equivalente a quello di un ristorante stellato. A Londra c’è solo l’imbarazzo della scelta, una varietà che spazia dal classico all’eccentrico. Oltre un secolo di eleganza, il Ritz è la quintessenza del lusso, una sala di marmi e stucchi dorati, amata dai potenti della terra. Probabilmente la più famosa al mondo. Era qui che Churchill incontrava Eisenhower e de Gaulle durante la Seconda Guerra Mondiale. Appuntamento irrinunciabile anche per la Lady di Ferro, Margaret Thatcher, fino ai suoi ultimi giorni di vita. Rigidissimo il dress-code: obbligo di giacca e cravatta per gli uomini, casual elegante per le donne, vietati jeans e scarpe da ginnastica.
Per gli amanti del classico, le sale de tè senza tempo
Non meno suggestiva – tra le sale da tè senza tempo – la Diamond Jubilee Tea Salon, al quarto piano dei magazzini Fortnum & Mason, iconico negozio dell’omonima azienda di tè. Un’oasi di pace, e dolci, a due passi dalla frenesia di Piccadilly Circus, dove perdersi tra oltre 45 tipi diversi di tè.
Il Brown's Hotel, il preferito dalla Regina Vittoria, è stato il primo a offrire champagne in alternativa agli infusi caldi, mentre al The Savoy va in scena tutti i giorni il “thé dansant”: nella splendida Thames Foyer, una sala dal soffitto in vetro, il tè viene accompagnato dalle note musicali di un pianista in smoking. Tra i classici, che negli anni hanno resistito alle mode culinarie, menzione speciale per The Goring. La principessa di Cambridge Kate Middleton vi ha pasteggiato il giorno prima delle nozze, senza rinunciare alla tradizionale coppa di fragole che precede l’arrivo delle portate salate.
Sale da tè dal tocco glamour
La crescente popolarità, soprattutto internazionale, degli afternoon tea ha ispirato rivisitazioni in chiave moderna, esotica e persino anagrafica. A The Barkeley, per esempio, le tartine vengono aggiornate ogni sei mesi, ma sempre ispirate – per forme e colori – agli accessori realizzati delle maison più note, come Gucci, Saint Laurent a Chanel. Un tributo che inevitabilmente finisce per attirare una clientela di fashion-addicted. Giovani e alla moda sono anche gli avventori dello Sketch, già atelier di Dior, “il locale più controverso di Londra”, dove Madonna si delizia con tramezzini e pasticcini in sale arredate di velluto rosa.
Rivisitazioni multietniche, artistiche o per tutta la famiglia
Se Londra è una delle capitali mondiali del cibo internazionale, con un’offerta gastronomica da oltre 130 paesi differenti, non potevano mancare i più svariati adattamenti multietnici. Di essenziale eleganza asiatica, il Ginza Onodera ha stravolto il menù classico con assaggi della tradizione giapponese, dai rolls ai maki ai tataki: sapori forti e intensi, a base di salsa di soya o teriyaki, in perfetta armonia con il tè. Decisamente più accessibile (a livello economico) la proposta del Cinnamon Bazaar, che offre mini-porzioni d’influenza indiana, con ampio ricorso a spezie, riso, coriandolo, e cinnamomo nei dolcetti. Menù sempre più innovativi, ma anche ubicazioni insolite, come quella al British Museum, che peraltro non è l’unico museo londinese a servire afternoon tea ai suoi visitatori. Una proposta per tutta la famiglia, come Charlie and the Chocolate Factory Afternoon Tea, un vero e proprio paradiso per i più piccoli (ma non solo). Ispirato al best-seller di Roald Dahl, riadattato per il grande schermo da Tim Burton, il pomeriggio si riempie di torte, mousse, creme, pasticcini, spume, in un vortice goloso di sapori e colori.