Ritratti e storie

Un patrimonio frutticolo da scoprire

Nella Svizzera italiana siamo ricchi di antiche varietà di frutta locali, la etnobotanica Muriel Hendrichs lavora per conservarle e valorizzarle 

  • 3 ore fa

Intervista a Muriel Hendricks di ProFrutteti

RSI Food 29.08.2024, 14:20

  • Alessia Rauseo
Di: Patrizia Rennis

In Capriasca c’è un sentiero didattico dedicato al melo, è uno dei luoghi creati dall’Associazione ProFrutteti per far conoscere il patrimonio delle antiche varietà di frutta del nostro territorio. All’ombra di un albero incontriamo Muriel Hendrichs, etnobotanica, pomologa ed educatrice ambientale che dal 2007 fa parte di questa associazione «ho studiato etnobotanica a Neuchâtel, ma sentivo che non mi bastava, avevo bisogno di approfondire degli aspetti più umani: come le piante si inseriscono in una determinata società, come vengono utilizzate, come vengono nominate… il caso ha voluto che Capriasca Ambiente stesse cercando qualcuno per censire vecchi alberi da frutta, mele e pere in particolare. Così ho deciso di svolgere il mio lavoro di Master qui e con il gruppo di lavoro ProFrutteti ho iniziato a studiare oltre 600 vecchi alberi per scoprire la loro identità.»

Sentiero del melo

Per tradizione, spesso le mele e le pere portavano nomi di santi. Era un modo per ricordare alle persone i giorni di raccolta di varietà di mele o pere che maturavano al di fuori del periodo di massima maturazione della specie. 

Scoprire e far conoscere i frutteti locali

Grazie a un grande lavoro, in una quindicina di anni Profrutteti è riuscita a identificare oltre 250 varietà di mele e pere nella Svizzera italiana, un patrimonio ricchissimo che andava assolutamente salvaguardato e conservato «per garantirne la conservazione creiamo delle collezioni di frutteti, ogni varietà è rappresentata da almeno due alberi. Abbiamo un frutteto qui a Tesserete, un altro a Manno e ne stiamo creando altri due in Valle di Blenio e in Vallemaggia» ci spiega l’etnobotanica.

In Svizzera ci sono oltre mille varietà di mele, ogni varietà viene studiata dal punto di vista morfologico e genetico.

L’obiettivo di ProFrutteti, però, non è solo garantire l’esistenza di questa frutta per le future generazioni, ma anche quello di costruire una comunità di persone attiva nella conservazione e nella cura degli alberi da frutta grazie alla formazione «organizziamo atelier, percorsi formativi per la tecnica dell’innesto e della potatura, laboratori per il riconoscimento dei frutti e con il progetto Alberoteca proponiamo percorsi didattici per scuole, gruppi o team che vogliono accrescere le conoscenze sui frutteti» racconta Muriel Hendrichs.

Il coinvolgimento delle persone è quindi fondamentale per riportare in vita saperi che un tempo facevano parte della nostra quotidianità, come ci ricorda Muriel Hendrichs «fino a non tantissimi anni fa, vivevamo di quello che si coltivava. Quasi tutte le famiglie vicino a casa avevano il loro frutteto familiare che, grazie ai diversi tempi di maturazione e alla conservazione dei frutti nelle cantine, forniva frutta durante tutto l’anno. Noi vogliamo riportare in auge queste conoscenze tradizionali, far sì che ognuno possa coltivare il proprio cibo avendo cura di un piccolo pezzo di terra».

Un patrimonio di sapori da scoprire

Sono tanti i saperi preziosi da trasmettere, ma sono altrettanti i sapori da scoprire, una diversità che ha sorpreso anche la stessa Muriel «nel mondo della mela abbiamo trovato mele con il gusto di ananas, mele dalla polpa rossa, mele perfette per la cottura e altre per il succo. Ci sono quelle estive, che si conservano a poco, ma sono ottime per fare purée o gelati.»

Mele da scoprire

Per apprezzare a pieno questo mondo così variegato ProFrutteti organizza anche dei laboratori nei quali si impara a riconoscere le qualità e le caratteristiche dei frutti «scegliamo dei frutti e li degustiamo in sei passaggi, in questo modo ci si rende conto di tutte le sfumature: croccantezza, succosità, dolcezza, acidità, una volta definite queste caratteristiche, si riesce a “leggere” tutte le mele». La pomologa ci mostra alcune mele che ha portato con sé «la Calvilla rossa d’autunno diventa rossa scura all’esterno e un po’rosata all’interno. Va mangiata subito e il suo sapore è incredibile, ha retrogusto di lampone. La Gloria Mundi è gialla e grande, può arrivare a pesare anche un chilo, è ottima anche per la cottura e per fare delle torte. La Gravenstein è una varietà antica più conosciuta di altre, è molto profumata e ha una buccia molto untuosa, che quasi scivola dalle mani. Si conserva poco e ha sulla buccia delle fiamme caratteristiche.»

Mela

Saperi tramandati alle nuove generazioni

Tra le iniziative lanciate da ProFrutteti c’è anche quella del centro per la produzione di succo di frutta che si attiva ogni anno nel mese di settembre, come ci spiega Muriel Hendrichs «anni fa ci siamo accorti che molta frutta, soprattutto quella di alberi ad alto fusto, non veniva raccolta e rimaneva a terra. In collaborazione con diversi enti locali e l’azienda agricola La Fonte a Vaglio, abbiamo deciso di attivare un centro per la trasformazione di questa frutta in succo. La gente può portare le sue mele (min. 50 kg) e poi riportare a casa il succo ricavato, in cartoni da 5 litri. È un’attività che proponiamo anche agli allievi di prima media che fanno una giornata di raccolta, producono il succo e dalla vendita ricavano i soldi per andare in passeggiata.»
Le attività che coinvolgono i più giovani sono tante, Muriel Hendrichs è spesso impegnata come educatrice ambientale ­«per me è prezioso trasmettere alle nuove generazioni questo patrimonio, coinvolgerli nella vita del frutteto e renderli attenti di quanto sia importante un albero, la sua fioritura, il suo raccolto e la sua cura.

OrtoCultura e Associazione Profrutteti

L'ora della terra 12.05.2024, 09:05

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