Ticino e Grigioni

"È ora di intervenire"

Raffaele De Rosa critica il "forte aumento dei premi cassa malati previsto in Ticino" e annuncia tre iniziative cantonali

  • 24 settembre 2019, 16:46
  • 22 novembre, 21:05
10:50

CSI 18.00 del 24.09.19: le spiegazioni, le testimonianze, le reazioni e i chiarimenti di Raffaele De Rosa raccolte da Sharon Bernardi, Amanda Pfaendler e Camilla Luzzani

RSI Info 24.09.2019, 20:17

  • ©Ti-Press
Di: bin 

"L'aumento dei premi per il 2020 è inaccettabile, considerate le notevoli riserve accumulate dagli assicuratori malattia sul piano nazionale che, a inizio 2019, ammontavano a più del doppio rispetto al limite legale del 100%”, ha ricordato Raffaele De Rosa martedì nel corso di una conferenza stampa, durante la quale ha espresso la sua posizione sui rincari presentati a Berna per il 2020, che prevedono aumenti nell'ordine medio del 2,5% per il Ticino e dell'1,9% per i Grigioni.

“Attraverso tre iniziative cantonali, il Ticino ritiene sia giunta l’ora di correggere le lacune che la legge sulla vigilanza mostra, dopo anni di applicazione che non consentono una commisurazione dei premi ai costi”, ha sottolineato il consigliere di Stato ticinese. In particolare ha auspicato che in futuro i cantoni possano potersi esprimere sui costi e tariffe e che il loro ruolo di vigilanza venga mantenuto e rafforzato, che si possa rivedere il limite delle riserve delle casse malati e che si possa introdurre il concetto di premi conformi ai costi.

L'evoluzione dei premi in Ticino e nei Grigioni

“A più di tre anni dall’entrata in vigore della Legge federale sulla vigilanza nell’assicurazione malattie appaiono evidenti alcune lacune”, ha ricordato il direttore del Dipartimento della sanità e socialità ticinese, sottolineando che: “Da quest’anno l’Autorità di vigilanza non fornisce più ai cantoni, per la loro presa di posizione, i dati relativi ai premi, richiedendo solo un parere sui costi…; il ruolo dei cantoni nella procedura d’approvazione è stato ulteriormente e pesantemente limitato.”

Il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità già durante l'ultima seduta del Gran Consiglio ticinese, la settimana scorsa, si era detto "pronto ad andare in guerra" in caso di importanti rincari.

Per saperne di più:


01:04

NOT 11.00 del 24.09.2019 Il servizio di Paola Latorre

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