“Abbiamo chiesto di annullare la tassa sull’utilizzo del suolo pubblico, come anche quella sui rifiuti, ma anche investimenti sul rilancio del nostro commercio e una dilazione sulle tasse comunali già emanate”. Flavio Quadranti è presidente di GastroMendrisiotto e proprietario del Grotto San Martino a Mendrisio. E proprio i grotti sono al centro dell’appello rilanciato dalle sezioni di GastroTicino, secondo le quali il rischio è quello di perdere un patrimonio culturale incalcolabile a causa dell'emergenza coronavirus.
La situazione è definita disperata comunque per tutto il settore, come conferma Nunzio Longhitano, presidente di GastroLagoMaggiore e valli e titolare dell'Osteria Castello di Cevio: “Qui nel Locarnese il 90% delle attività sono delle piccole realtà famigliari, con 4-5 dipendenti e quindi questi piccoli grandi aiuti che chiediamo ai comuni per noi sono fondamentali, anche per il morale”.
Per ora sono una quindicina i comuni che hanno risposto all’appello. Tra questi Monteceneri, come spiega la sindaca Anna Celio Cattaneo: “Abbiamo risposto immediatamente a questa prima richiesta di inizio marzo, perché siamo molto sensibili e vogliamo sostenere questo settore”. Sono quindi state accolte le richieste di tempi più lunghi per il pagamento degli scoperti di competenza, così come le richieste di esenzione dalle tasse sui rifiuti, sull'utilizzo del suolo pubblico, e i tributi sulle insegne.
Anche nei poli principali del Cantone sembra esserci la disponibilità per venire incontro alle esigenze della ristorazione. Insomma, qualcosa si muove: “Sono partiti dei gruppi di lavoro, che comprendono un po’ tutti i settori dell’economia, nei quali si cerca di trovare delle soluzioni che possono andare bene per tutti, comuni compresi” conclude ancora Quadranti.