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Gas, la risposta europea si fa attendere

Vertice UE informale a Praga ritenuto positivo, ma non c'è accordo sulla risposta al "missile energetico" di Mosca - Decisioni attese tra due settimane a Bruxelles

  • 7 ottobre 2022, 21:14
  • 20 novembre, 14:47
04:40

I leader europei a Praga

Telegiornale 07.10.2022, 20:00

  • Keystone
Di: Diem/AFP 

I leader dell'Unione Europea, riuniti in un vertice informale a Praga venerdì, hanno delineato una risposta comune all'impennata dei prezzi dell'energia causata dalla guerra in Ucraina. Non sono però state decise misure concrete, sulle quali non c’è unità di intenti.

"La Russia ha lanciato un missile energetico contro il continente europeo", ha dichiarato il presidente del Consiglio Charles Michel, sottolineando che le discussioni nella capitale ceca sono un "passo" cruciale prima del prossimo vertice dei capi di Stato e di governo che si terrà a Bruxelles il 20 e 21 ottobre "che sarà un'opportunità per fare passi avanti".

I 27 Paesi hanno "l'ambizione comune di ridurre il prezzo delle risorse energetiche", ha insistito, ma sono divisi sui mezzi e c'è un'urgente necessità di trovare compromessi che alleggeriscano concretamente l'onere per i cittadini e le imprese. A spezzare una lancia a favore dell’unità dell’Europa è intervenuto anche il presidente del Governo italiano Mario Draghi che, nel suo intervento al vertice, ha invitato i suoi omologhi a dare alla Commissione un mandato ampio per presentare quanto prima le proposte sui temi all'ordine del giorno del dossier energetico.

"Tutti gli incontri necessari

Petr Fiala, premier della Cechia che sino a fine dicembre avrà la presidenza di turno del Consiglio dell'UE, si è impegnato a "convocare tutte le riunioni dei ministri dell'energia necessarie per trovare una soluzione". La ricerca di una risposta comune è però difficile, dati gli interessi divergenti di Paesi come la Francia, che si affida all'energia nucleare, la Germania, che si affida al carbone, e quelli con legami storici con gli idrocarburi russi in Europa centrale. Ad alimentare le discussioni c'è anche il fatto che il governo di Berlino ha deciso di intervenire massicciamente a sostegno dei propri cittadini e delle proprie aziende tramite un piano anti caro-energia da 200 miliardi di euro.

Ursula von der Leyen ha sottolineato che l'UE è già "molto più preparata ad affrontare l'inverno". La quota di gas importato dalla Russia è scesa dal 41% (prima dello scoppio della guerra in Ucraina) al 7,5%. Una tabella di marcia è già stata condivisa. Tra le misure concrete, ventilate dalla presidente della Commissione, figurano la limitazione dei prezzi del gas per eliminare i picchi legati in particolare alla speculazione (il famoso tetto) e l’eventualità di disaccoppiare i prezzi dell'elettricità da quelli del gas (oggi legati dato che il prezzo dell’elettricità sul mercato all’ingrosso viene determinato dal costo del chilowattora generato dal vettore più caro necessario per soddisfare il fabbisogno europeo).

Parallelamente ha affermato che esiste un "ampio sostegno" tra i 27 Stati membri per giungere ad acquisti di gas comune entro la prossima primavera, al fine di rafforzare il potere contrattuale dell'Europa. In conferenza stampa ha anche confermato che, "per l'inizio del prossimo anno", Bruxelles presenterà una riforma del mercato elettrico.

Sostegno all’Ucraina

I leader dell'UE riuniti al Castello di Praga hanno ribadito anche il loro sostegno all'Ucraina. Il pensiero dominante è stato sintetizzato da Ursula von der Leyen: “Noi saremo con l'Ucraina finché sarà necessario". Il presidente francese Emmanuel Macron, da parte sua, ha annunciato la creazione di un "fondo speciale" affinché l'Ucraina possa "acquistare direttamente".

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