Il Super Bowl, ovvero la finale del campionato di football americano che quest’anno si terrà domani (domenica) sera, è l’evento sportivo più seguito in assoluto negli Stati Uniti, con circa 120 milioni di spettatori. E si tratta di un palcoscenico importante per la promozione dei prodotti. Sì, perché le persone oltre alla partita guardando anche gli spot pubblicitari delle grosse aziende.
Per trenta secondi di pubblicità durante il Super Bowl si pagano fino a otto milioni di dollari. Un modo per promuovere i prodotti che però, secondo gli esperti, stava perdendo efficacia. Infatti gli spot televisivi, che una volta erano una voce di spesa importante per le aziende statunitensi, sono stati sostituiti da pubblicità molto più corte da trasmettere sui social media, in un mondo nel quale il tempo di attenzione verso qualche cosa si riduce, a volte, a pochi secondi.
Eppure gli spot da trenta secondi stanno rinascendo. E questo grazie proprio alle piattaforme digitali come Netflix o Amazon che li usano regolarmente. La riprova di questa seconda giovinezza sta nel fatto che gli spazi pubblicitari di questo tipo, tipicamente televisivi, sono andati a ruba in tempo record sul canale Fox che trasmetterà, domani, la finale tra i Philadelphia Eagles e Kansas City Chiefs. Spot che in molti casi sono rimasti nella storia, affidandosi spesso alle star del cinema.
E la televisione, intesa come apparecchio, sembra ancora essere il mezzo di fruizione preferito da molti. Basti pensare a YouTube: sempre più persone lo guardano sul televisore, anche perché oggi non sempre è possibile saltare la pubblicità come lo era fino a poco tempo fa, utilizzando un computer, un tablet o uno smartphone. Quindi se la pubblicità la devo vedere per forza, tanto vale che sia di qualità, interessante e divertente. Magari tra un boccone di popcorn e un touchdown della squadra preferita.