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Washington: Zuckerberg sul banco dei testimoni

Il giovane miliardario statunitense deve difendere l’azienda dall’accusa dell’antitrust di aver violato le norme sulla concorrenza acquistando Instagram e WhatsApp

  • Ieri, 12:34
  • Ieri, 14:30
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RG 12.30 del 15.04.2025 - Il servizio di Naima Chicherio

RSI New Articles 15.04.2025, 12:28

  • AP Photo/Nathan Howard
Di: ats/ansa/rsi info 

Il processo a Meta, la società madre di Facebook accusata di aver acquistato Instagram e WhatsApp per soffocare i potenziali concorrenti, si è aperto lunedì a Washington nonostante tutti gli sforzi del suo capo, Mark Zuckerberg, per cercare di evitarlo.

Il giovane miliardario è stato chiamato a testimoniare per primo, in un’udienza durata tre ore, incentrata sui primi giorni di Facebook. Sarà ascoltato nuovamente martedì. I suoi avvocati cercheranno di dimostrare che i due servizi sono diventati applicazioni indispensabili solo grazie agli investimenti del suo gruppo.

02:07

Meta a processo

Telegiornale 15.04.2025, 12:30

Il caso arriva in tribunale cinque anni dopo la denuncia presentata sotto la prima amministrazione Trump. Se il gigante dei social network dovesse perdere, potrebbe essere costretto a dismettere le sue due piattaforme di punta.

L’agenzia per la protezione dei consumatori, la FTC, ritiene che Meta, allora Facebook, abbia abusato della sua posizione dominante quando ha acquistato Instagram nel 2012 per 1 miliardo di dollari e WhatsApp nel 2014 per 19 miliardi di dollari.

Meta “ha deciso che la concorrenza era troppo dura e che sarebbe stato più facile comprare i suoi rivali che competere con loro”, ha sostenuto l’accusa, rappresentata da Daniel Matheson, nel suo discorso di apertura davanti a un’aula gremita. Per Meta si trattava di “eliminare le minacce immediate”, ha insistito. “In risposta, l’avvocato di Meta, Mark Hansen, ha descritto i due accordi come “storie di successo” per i consumatori.

Il processo durerà otto settimane. Per l’autorità di regolamentazione statunitense, i servizi di Meta rientrano nella categoria dei “social network personali”, che consentono alle persone di tenersi in contatto con la famiglia e gli amici. Altre piattaforme importanti, come il popolarissimo TikTok o YouTube, non appartengono alla stessa categoria.

Un’opinione che l’azienda di Menlo Park respinge. Facilitare le amicizie e le relazioni familiari “è sicuramente parte di ciò che facciamo”, ha ammesso, “ma questa attività non ha avuto una progressione, rispetto agli altri servizi che offriamo”, ha voluto precisare Zuckerberg in tribunale. I legami con la famiglia e gli amici “rappresentano una parte sempre più minore della nostra organizzazione”, ha aggiunto il fondatore del gruppo californiano.

Durante il processo, la difesa di Meta sottolineerà la concorrenza tra le sue applicazioni e quelle dei rivali, che innovano regolarmente e aggiungono nuove funzionalità per “conquistare più minuti di attenzione degli utenti”.

La denuncia contro il gruppo di Menlo Park è una delle cinque principali azioni antitrust avviate negli ultimi anni dal governo statunitense nel settore tecnologico. Google è già stata dichiarata colpevole di aver abusato della sua posizione dominante nel mercato della ricerca online lo scorso agosto. E nel mirino dell’antitrust ci sono finite pure Apple e Amazon.

25:02

Lasciare i social network

Alphaville 06.02.2025, 12:35

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  • Lina Simoneschi Finocchiaro
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