Mondo

Un 2024 tra caldo record e alluvioni

Europa meteorologicamente divisa in due, secondo il rapporto annuale sul clima di Copernicus

  • Ieri, 12:07
  • Ieri, 12:17
Danni del maltempo in Spagna nel 2024

Danni del maltempo in Spagna nel 2024

  • Keystone
Di: ATS/Pa.St. 

Nel 2024 l’Europa si è spaccata in due, meteorologicamente parlando. Nella parte orientale è stata registrata un’importante siccità, mentre quella occidentale ha fatto i conti con precipitazioni superiori alla norma. E sono almeno 335 i morti a causa di tempeste e inondazioni (le più marcate dal 2013) che hanno interessato 413’000 persone. È quanto emerge dal rapporto annuale sul clima di Copernicus, il servizio dell’Unione Europea di osservazione della Terra, pubblicato martedì.

In tutto questo, non è mancato il caldo, che si è fatto sentire in particolare in Europa, con temperature annuali da record in quasi metà del continente, secondo i dati dell’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM).

le temperature in Europa nel 2024

Le temperature in Europa nel 2024

  • Copernicus

Il rapporto evidenzia che “l’Europa è il continente che si riscalda più rapidamente e sta subendo gravi impatti a causa di fenomeni meteorologici estremi e dei cambiamenti climatici”. E sottolinea che “ogni frazione di grado in più di aumento della temperatura è importante perché accentua i rischi per le nostre vite, per le economie e per il pianeta”.

Anche i mari europei sono stati più caldi: la temperatura media della superficie dell’acqua è stata complessivamente superiore di 0,7 gradi rispetto alla media lungo termine, e nel Mediterraneo addirittura superiore di 1,2 gradi.

In Svizzera lieve calo delle emissioni nel 2023

Nel 2023 in Svizzera sono diminuite le emissioni di gas serra. Lo si evince dall’inventario annuale dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), secondo cui le emissioni sono state pari a 40,8 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti, circa un milione meno del 2022. E nel complesso, il 26% in meno rispetto al valore registrato nell’anno di riferimento 1998.

Rispetto all’anno precedente - come si legge in un comunicato che l’UFAM ha diffuso martedì - le emissioni di gas serra sono diminuite maggiormente nel settore industriale, seguito da quello degli edifici, mentre quelle dei settori dei trasporti e dell’agricoltura sono rimaste invariate rispetto al 2022.

RG 12.30 del 15.04.2024

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