Limitare il tempo in televisione dedicato a pubblicità di cibi e bevande ricche di grassi, zuccheri e sale potrebbe dare un contributo alla riduzione dell'obesità infantile. Lo rileva una ricerca guidata dall'università di Cambridge, nel Regno Unito, pubblicata su Plos Medicine.
Bibita liscia o tassata?
RSI Info 05.10.2018, 23:38
Lo studio spiega che se tutta la pubblicità di cibi e bevande ricche di grassi, zuccheri e sale nel Regno Unito fosse bloccata fino alle 21.00, i 3,7 milioni di bambini britannici vedrebbero in media 1,5 annunci di questo tipo in meno al giorno e diminuirebbero il loro apporto calorico in media di 9,1 chilocalorie (kcal, quelle che nel linguaggio comune sono generalmente dette "calorie").
Ciò ridurrebbe il numero di bambini di età compresa tra 5 e 17 anni con obesità del 4,6% e quello di bimbi considerati in sovrappeso del 3,6%. L'equivalente di 40'000 bambini in meno sull'isola con obesità e 120'000 in meno classificati come sovrappeso, con un vantaggio monetario di 7,4 miliardi di sterline (8,8 miliardi di franchi al cambio attuale).