Consumi

Pazienti messi a nudo in rete

I dati medici di milioni di persone sono conservati su server non protetti. Toccati anche 1'500 svizzeri

  • 17.09.2019, 21:02
  • 22.11.2024, 21:09
00:34

Notiziario 20.00 del 17.09.19: dati medici in rete senza protezione

RSI Info 17.09.2019, 21:03

  • TI-Press
Di: ATS/dielle 

Dati medici altamente sensibili di diversi milioni di pazienti in tutto il mondo, Svizzera compresa, sono finiti su server non protetti. È quanto rivela un rapporto di alcuni giornalisti investigativi tedeschi e americani.

Chiunque avrebbe potuto accedere ai documenti - ad esempio screening del cancro al seno, immagini spinali, radiografie del torace o pacemaker – stando a quanto ha riferito la radio bavarese Bayerischer Rundfunk martedì, dopo aver condotto un’inchiesta insieme alla piattaforma investigativa statunitense ProPublica. Secondo il rapporto, in Svizzera ad essere interessati sono due sistemi con 1’500 set di dati di pazienti per un totale di 197'000 immagini.

Le immagini sono ad alta risoluzione e contengono una grande quantità di informazioni, in particolare dati personali come data di nascita, nome e cognome, giorno dell'esame e informazioni sul medico curante o sul trattamento.

24 milioni di record di dati in tutto il mondo

Allargando la visione a livello globale si stima che siano 24 milioni i set di dati non protetti adeguatamente, che toccano circa 50 paesi, dal Brasile alla Turchia e all'India. Risultano particolarmente colpiti i pazienti statunitensi.

La prassi prevede che le immagini bidimensionali e tridimensionali delle risonanze dei pazienti, così come radiografie e tomografie, vengano inviate dai dispositivi ad un server speciale utilizzato per l'archiviazione delle stesse, il cosiddetto "Picture Archiving and Communication System" (PACS). Il problema nasce quando i server non sono sufficientemente sicuri, come ha scoperto l’esperto dei sicurezza informatica Dirk Schrader, che ha contattato i giornalisti investigativi dopo aver individuato oltre 2'300 dispositivi in tutto il mondo sui quali questi informazioni erano state memorizzate.

Dirk Schrader ha parlato di un "accesso quasi in tempo reale". "I sistemi che ho controllato mi hanno dato l'impressione che sarei persino stato in grado di accedere all'immagine prima del medico" ha spiegato alla radio bavarese.

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