In ventiquattro comuni ticinesi l’acqua potabile contiene concentrazioni troppo elevate di arsenico. Lo rileva un’analisi compiuta dal Laboratorio cantonale d’igiene e segnalata oggi, lunedì, dal Giornale del Popolo.
Sulla base di tali verifiche, i centri coinvolti hanno dovuto investire (o comunque dovranno farlo) importi ingenti per risolvere la problematica, abbassando appunto la quantità di tale sostanza miscelata nell’acqua da rubinetto.
Il comune più colpito è Capriasca, dove il Laboratorio cantonale ha rinvenuto nove fonti “fuorilegge”, mentre Alto Malcantone registra cinque sorgenti non a norma e Lugano ne ha quattro. Il direttore delle AIL Michele Broggini ha comunque precisato che tutte queste fonti sono state messe fuori servizio. Capriasca dovrà investire invece 3 milioni per realizzare gli impianti di riduzione dell’arsenico.
EnCa