Non smette di far (parecchio) discutere l’Alta Vallemaggia l’inchiesta per truffa che ieri, mercoledì, ha portato all’arresto di un 64enne domiciliato in zona. L’ipotesi di reato è truffa per mestiere e risulta indagato anche un altro uomo residente nel Canton Lucerna.
All’indomani dell’arresto, qualche nuovo elemento è emerso: lo scenario come detto è quello dell’alta valle e il 64enne finito in manette è persona molto nota nella zona, essendo alla testa di diverse organizzazioni attive sul territorio (almeno 6). Associazioni, fondazioni e aziende che perlopiù si occupano di realizzare progetti di riqualifica di nuclei, creazione o sistemazione di strade o cascine e progetti agricoli. Tramite queste associazioni sono stati realizzati in passato anche progetti importanti che godono di ampio consenso.
Adesso però molto è cambiato. La procura ticinese ipotizza che il 64enne abbia architettato una truffa in particolare attraverso l'ultima associazione che ha creato a fine 2021. Un'associazione che ha come scopo quello di raccogliere fondi soprattutto oltre San Gottardo - il sito web è infatti unicamente in tedesco - per realizzare poi progetti in alta valle. Alcuni progetti venivano presentati sul sito, altri direttamente con lettere mirate a potenziali donatori. Dal profilo amministrativo l'associazione si appoggiava a una società nella svizzera tedesca di cui faceva parte l'altro imputato, un cittadino italiano residente nel Canton Lucerna. La sua posizione però è ancora tutta da chiarire.
In base a quello che emergerà tramite le verifiche su quest'ultima associazione gli inquirenti decideranno poi se e quali altri enti passare al setaccio.
Denaro raccolto per uno scopo e poi utilizzato per altro
Stando alle nostre informazioni l’ipotesi accusatoria principale è che il 64enne utilizzasse il denaro che raccoglieva per realizzare progetti diversi da quelli che pubblicizzava o per scopi personali. È ancora presto per fare delle cifre sull'entità dell'eventuale raggiro, ma si dice siano "consistenti", in valle si parla addirittura di milioni. Nulla si sa invece sul numero delle eventuali vittime.
L'inchiesta è ad ogni modo solo all'inizio e, naturalmente, vale la presunzione d'innocenza. Da parte sua la legale dell’indagato, contattata, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.
Sempre secondo nostre fonti un progetto che veniva promosso, e che prevedeva la sistemazione di una strada per raggiungere un alpeggio, era ad esempio stato promosso senza che il presunto beneficiario che gestisce l'attività in quota fosse a conoscenza della raccolta fondi. Una necessità, quella della nuova via, che non era stata tra l'altro in nessun modo esplicitata.
In valle regna l’incredulità
Per quanto riguarda l’impatto della notizia in valle a regnare è l’incredulità, come ci hanno confermato alcuni dirigenti di due organizzazioni di cui faceva parte l'imputato che si sono detti appunto "increduli" e convinti che tutto si chiarirà.
Da parte sua il sindaco di Lavizzara Gabriele Dazio si è invece limitato a un "no comment", aggiungendo però che né lui né il resto dei municipali sono stati contattati nell'ambito dell’inchiesta.
Inchiesta sulla truffa in Vallemaggia
Il Quotidiano 08.06.2023, 19:00
Fermo per truffa in Vallemaggia
Il Quotidiano 07.06.2023, 19:00