Le 51esime
Giornate cinematografiche di Soletta consentono di provare ad aggregare temi che tornano più volte. Una tendenza evidente è quella che vede passare sullo schermo, in rapida successione, vari titoli che trattano l'incontro - a volte scontro, anche molto traumatico - di giovanissimi protagonisti con la sessualità. Sono quasi sempre delle ragazzine ad essere al centro delle vicende, mentre ai coetanei maschi toccano ruoli un po' più defilati, da comprimari, a volte da carnefici. Ma la posta si gioca spesso tra femmine, a colpi di complicità esasperate, di emarginazione da parte del gruppo di singole compagne prese di mira, di "bravate" per dimostrarsi le migliori e le più impavide, di silenzi traumatici e dolorosi, di incomprensioni con gli adulti. Qualche volta di abusi.
Chiacchiere serali in libertà insieme a Giorgia Würth (Rete Uno, 24.1.16)
RSI Info 25.01.2016, 09:56
Contenuto audio
Già mostrato allo ZFF arriva quello che può essere definito il Kids alla zurighese. Amateur Teens di Niklaus Hilber scoperchia il vaso un po' fetido delle angherie adolescenziali. Ce n'è per tutti, ragazzine e ragazzini: incontri fatti in chat e sesso con sconosciuti, umiliazione via social della compagna soprannominata "taliban girl" per qualche pelo di troppo sul pube, mitizzazione della pornografia vista in rete, abusi di gruppo sotto l'effetto dell'alcol. Di che restare atterriti e esterrefatti, soprattutto perché i bravissimi giovani attori del film danno la sinistra sensazione di rappresentare benissimo qualcosa di reale, una dimensione quotidiana presente nel contesto metropolitano ma non solo. Questo titolo potrebbe essere un buon outsider in vista del prossimo Premio del cinema svizzero, al fianco delle mielose favole infantili Una campana per Ursli e Heidi, sognanti e carine ma ormai ascrivibili al genere fantasy.
Complicità tra giovanissime in Amateur Teens
Annina Walt è la ragazza presa di mira dalle compagne in Amateur Teens
Se si fa un salto in Romandia le urgenze tematiche sembrano non mutare. Cambia l'approccio, che in
Sweet Girls dei ginevrini Ruiz e Cardinaux è grottesco, autoironico e sfottente, persino un po' tarantinato, però presenta in controluce lo stesso tipo di disagio giovanile. Le due progagoniste hanno un rapporto simbiotico e semi-saffico, disprezzano le loro coetanee ma anche il mondo dei grandi, che mirano a usare con disinvoltura per trarne vantaggio. Lo sfondo sono i palazzoni enormi della periferia, dove Elodie e Marie ne fanno di tutti i colori. Prima scena dedicata al pestaggio di due compagne "barbie", colpevoli di eccessiva futilità. Più in là organizzeranno delle tombole per far sparire gli inquilini anziani e rimpiazzarli con giovani in cerca di un'abitazione. Un film che non convince fino in fondo a causa del compiacimento con cui mette in scena assurdità sempre crescenti.
Marie Petiot e Flore Babled in Sweet Girls
Un momento saffico tra le due protagoniste
Nel nuovo lavoro di Micha Lewinsky
Nichts passiert invece rimbalza il frastuono delle violenze taciute, che in altro modo è anche in
Amateur Teens. Qui si abbandona il contesto cittadino per passare a una bucolica situazione di vacanze sulla neve. La protagonista-vittima curiosamente è la stessa attrice dell'altro film,
Annina Walt. In una festa serale un po' disinvolta è stata (forse) violentata da un ragazzo maggiorenne. La famiglia con cui è venuta in vacanza in Svizzera dalla Germania, quella dell'amica del cuore, non sa come affrontare la cosa. Invece il padre del presunto colpevole, un uomo del posto, di fronte ai fatti rifiuta di ritenere grave l'atteggiamento di suo figlio. La deriva è mesta. Dal punto di vista cinematografico e narrativo propone qualche situazione forzata e un po' inverosimile, però l'ansia tematica resta la medesima degli altri film e non per forza qui colpisce lo spettatore in maniera meno forte.
Annina Walt è anche la giovane protagonista di Nichts Passiert
Una brezza di speranza, seppure attraverso una storia umanamente altrettanto complessa, viene dal convincentissimo Keeper di Guillaime Senez, già passato a Locarno e a Torino. Nel cast ha il giovane attore svizzero più in vista del momento, il losannese Kacey Mottet Klein, che a margine della prossima Berlinale farà parte del prestigioso programma Shooting Stars.
Kacey Mottet Klein e Galatea Bellugi in Keeper
Kacey Mottet Klein e il regita Guillaume Senez sul palco
Nel film interpreta un quindicenne belga con sogni calcistici: è un portiere niente male e lo
Strasburgo gli fa un provino. Ma soprattutto ha una morosina dolcissima che resta improvvisamente (e improvvidamente) incinta. La differenza rispetto a un
Juno o a storie analoghe è che ad essere indagato è soprattutto il punto di vista del potenziale babypapà. La coppia di ragazzini va contro le logiche suggerite dagli adulti e decide di non interrompere la gravidanza, ma naturalmente dietro l'angolo si avvicinano tempi di grandi difficoltà. Nessuna soluzione facile e nessun
happy end di maniera, per fortuna, ma semplicemente un messaggio di umanità e in favore del diritto a fare ad ogni età le proprie scelte, anche quando sono quelle meno facili.
MZ