Cultura e spettacoli

Il "cuore" del mito Porsche

Viaggio al museo della marca di Stoccarda, che ne celebra i modelli iconici, i successi agonistici e lo stile unico

  • 27 giugno 2017, 16:07
  • 23 novembre, 06:09
Una magnifica 911 2,0 Coupé degli anni '60 esposta al Museo Porsche

Una magnifica 911 2,0 Coupé degli anni '60 esposta al Museo Porsche

  • RSI

Un viaggio al "Porsche Museum" è molto più di una semplice visita. A Stoccarda ci si arriva in circa 4 ore di auto da Lugano, con l’ultima tratta che attraversa una regione dove ai vigneti si affiancano alcune tra le più grandi industrie meccaniche europee.

E arrivando alla Porscheplatz davanti all’esposizione e a fianco di alcuni stabilimenti storici della Casa, dove si costruiscono le iconiche 911, a salutare i visitatori c’è un “monumento” costituito da tre Porsche 911 (una anni ’60, una SC anni ’80 e una attuale) in cima a tre "frecce" puntate verso il cielo. A questo primo spettacolo si aggiunge lo show costituito dall’edificio che ospita il museo della Porsche, appoggiato com’è su tre pilastroni a V, che lo fanno sembrare sospeso nell’aria. Pesante 35'000 tonnellate, ben 6'000 sono di acciaio – il che è più della Torre Eiffel.

Una Porsche Carrera GT, poderosa supercar d'inizio terzo millennio

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  • RSI

Design e grinta sono perciò di casa dentro e fuori, con l’esposizione su tre piani che inizia con i primi veicoli ideati dal fondatore, Ferdinand Porsche, come la carrozza a motore elettrico Egger-Lohner del 1898, una maestosa Austro-Daimler anni ’30 e l’immortale Volkswagen Maggiolino, senza dimenticare i bolidi da corsa dell’Auto Union ideati a cavallo delle due guerre e caratterizzati dal motore posteriore.

La parata di modelli si concentra poi sulle realizzazioni di casa, a iniziare dalla "Typ 64" che è considerata "la madre di tutte le Porsche". Nelle linee morbide e dinamiche si cela il DNA della marca di Zuffenhausen che anima pure le ultime novità, come la 911 Carrera 4 GTS. Va rammentato che la marca "aggiorna" ciclicamente il ventaglio di veicoli esposti, sia per proporre sempre modelli interessanti, sia per rispettare eventi particolari come le vittorie ottenute a Le Mans, il compleanno dell'asso tedesco dei rally Walter Röhrl, i meeting dei Porsche Club sparsi nel mondo e così via.

Alcune protagoniste del Museo Porsche a Stoccarda (RSI)

Il visitatore ha poi modo di vedere alcune varianti della prima “vera” Porsche, la 356, venduta tra la fine degli anni ’40 e primi anni ’60 in tante versioni come il coupé “Ferdinand” o la Speedster 1500, entrate nella storia dell’auto insieme alla 550 Spyder che fu motivo di passione anche per James Dean. Sono pure incastonate in pianta stabile nell’immaginario collettivo le 911 e 912 realizzate dal 1963 in avanti, con le seconde che dovevano essere più popolari con il loro 4 cilindri ma poi sparite sotto il peso del successo della “gemella diversa” che continua tuttora.

La Porsche RS Spyder LMP2 che corse in America dal 2005

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  • RSI

Evidentemente, nel percorso cronologico del museo l’ambito agonistico ha ampio spazio, con in evidenza le 908 per le gare di durata di fine anni ’60 o le 917 e 956 dominatrici a Le Mans negli anni ’70 e ’80 e la monoposto per Indianapolis schierata tra il 1988 e il ’90. Non manca la McLaren TAG MP4 di Formula 1 con cui Lauda e Prost vinsero i Mondiali di F1 nel 1984 e ’85, oltre alla 917/30 per le gare Can-Am del ’73 da 1'100 CV.

Tornando alla produzione di serie, spiccano pure modelli realizzati in sinergia con altri costruttori come la VW-Porsche 914/8 degli anni ‘60/’70 e versioni mitiche della 911. È per esempio il caso della 911 Carrera RS 2,7 Coupé del ’73 o della prima 911 Turbo, con motore 3,0 litri di qualche anno più giovane. In evidenza sono pure vetture stradali adattate per le corse, come le 911 della Carrera Cup, le 944 e 968 che hanno partecipato alle gare GT anni ‘90 e la 959 che partecipò, vincendo, alla Parigi-Dakar 1986.

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Quanto sia reale il mito 911 lo testimonia la presenza di una 996, Sally, nel cartone animato “Cars”, dove è tra i protagonisti del film. E alla Porsche hanno deciso di ricreare il personaggio rielaborando una vera 996, con un risultato decisamente simpatico. E simpatica è anche l’entrata a prezzi economici 8 euro (10 franchi, gratis fino a 14 anni), come pure un orario di apertura tra le 9 e le 18 che permette di vedere con calma, anche con l’ausilio di tablet per la guida interattiva, ogni modello esposto. E con pochi euro su prenotazione è possibile fare la visita degli stabilimenti di fronte al museo: è pure un’esperienza da non perdere.

Enrico Campioni

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