Cultura e spettacoli

Il fumetto è poesia

E il cinema una giungla in cui perdersi: parla Blutch

  • 11 marzo 2016, 08:11
  • 4 settembre 2023, 11:22
Blutch (a destra) saluta presidente e direttore del Festival

Blutch (a destra) saluta il presidente e il direttore del Festival all'inaugurazione

  • RSI

L'immagine e la parola non è ancora iniziata che già capita un incontro di quelli marcanti, per non dire folgoranti.


Minuto, stretto nelle spalle, con lo sguardo circospetto e gentile
, un modo di esprimersi lento, meditato, alla ricerca delle parole. Per l'inaugurazione a Locarno arriva Blutch, all’anagrafe Christian Hincker da Strasburgo, professione autore di romanzi disegnati. E subito a qualche nostra domanda introduttiva sui temi dell’edizione butta lì risposte dense, dove dentro c’è tutta la passione per i due poli del discorso: il cinema e il fumetto.


00:53

Blutch sul lavoro del fumettista

RSI Info 11.03.2016, 07:57

"Per me il fumetto in realtà è poesia. È il mezzo espressivo più misterioso, quello che offre le maggiori possibilità letterarie e plastiche. È un matrimonio bizzarro e impossibile tra parola e immagine che tuttora non credo di aver esattamente capito come funzioni. Quel mistero è ciò che mi ha sempre attratto e sedotto, quello che cerco di comprendere pian piano. Di avere a che fare con i fumetti non ne avrò mai abbastanza, perché ormai sono quarantacinque anni che disegno, fin da quando era bambino. Del resto – è un po’ stupido da dire - un autore è a se stesso che parla. Cerca di risolvere dei problemi interni. Poi se circolano, se queste riflessioni hanno una eco presso altri esseri umani, tanto meglio, ma in fin dei conti si lavora per sé”


L’autore del celebre Pour en finir avec le cinéma, saggio a disegni esaltato dai Cahiers du cinéma, risponde anche sulla sua passione per la settima arte.


00:33

Blutch spiega cos'è per lui il cinema

RSI Info 11.03.2016, 07:57

“Il cinema è mille volti, mille voci, mille e mille luoghi, non ho dei gusti particolari, mi piacciono troppi film diversissimi tra loro. Per L’immagine e la parola ho fatto la scelta abbastanza arbitraria di proiettare Resnais, Sjoström e Scola, ma siccome non hanno nulla di esemplare avrei potuto scegliere Renoir, Peckinpah o Monicelli. Per me il cinema è la foresta vergine, è la giungla, mi ci son perso dentro da quasi mezzo secolo e c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire”



06:58

In diretta con Carlo Chatrian su L'immagine e la parola (Rete Due 10.3.16)

RSI Info 11.03.2016, 08:26


Blutch è protagonista di un Workshop organizzato durante la manifestazione e ha scelto alcuni dei film proposti nella quattrogiorni locarnese. L'altro Workshop è affidato al fumettista e illustratore italiano
Lorenzo Mattotti.

00:24

All'inaugurazione Carlo Chatrian spiega il concetto

RSI Info 11.03.2016, 08:14

MZ

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