Se hai la fronte bassa, il tuo sviluppo intellettuale lascia a desiderare, se invece hai il mento aguzzo, hai un’intelligenza piuttosto vivace. Se hai il naso all’insù, sei emotivamente instabile, mentre hai grande intuito se i tuoi occhi sono rotondi.
Teorie assurde? Teorie della fisiognomica, quella pseudo-scienza che pretende di captare la nostra moralità e il nostro carattere dalle nostre fattezze fisiche. La fisiognomica può apparire come una disciplina campata in aria, ma in passato ha conosciuto momenti gloriosi e il suo merito è senz’altro quello di aver contribuito alla nascita della psicologia, anche attraverso l’arte, partendo da Leonardo da Vinci, passando per Théodore Géricault, Freud, fino ad Andy Warhol.
Miniserie volto 1, arte e fisiognomica
Telegiornale 22.07.2019, 20:00
Noi non siamo né il nostro viso, né il nostro corpo, ma ci sono momenti della vita in cui tendiamo ad identificarci con la nostra immagine, soprattutto in quelle fasi in cui si cambia molto, come in adolescenza.
Alcuni giovani vivono male questa metamorfosi soprattutto se confrontati con inconvenienti come peluria, acne o apparecchi per i denti, ad esempio. Pediatri e psicologi spiegano che tra loro è molto comune il fenomeno della dispercezione, ossia quando lo sguardo su di sé è molto diverso da quello degli altri, aberrante, non corrispondente alla realtà.
La maggior parte dei giovani pazienta o ricorre a trucco, parrucco e attività fisica. Altri optano per modifiche permanenti, come tatuaggi o piccoli interventi chirurgici. Altri ancora si deturpano. La reazione dipende anche dal contesto in cui nascono e crescono, ma anche dall’incapacità di questa società di risolvere il conflitto tra i modelli sempre più perfetti che promuove e l’illusione di poter essere ciò che vogliamo liberamente.
Miniserie volti 2: la dispercezione degli adolescenti
Telegiornale 23.07.2019, 20:00
Lo sapevate che la nostra espressività nasce guardando in volto gli altri? È anche merito dei neuroni a specchio, grazie ai quali - anche se il nostro viso resta immobile - si attivano in noi le emozioni che prova chi ci sta di fronte.
Ci sono però delle eccezioni, come le persone con sindrome di Asperger (ESPI), una particolarità dello spettro dell’autismo.
Gli ESPI già da piccolissimi sfuggono lo sguardo altrui perché questo provoca emozioni non classiche, come la paura, e quindi per loro, anche da adulti, è molto più difficile capire le emozioni di chi gli sta di fronte. Leggere il volto di una persona e il linguaggio non verbale però è fondamentale per costruire legami sociali e fortunatamente glielo si può insegnare.
Miniserie volto 3, il caso degli ESPI
Telegiornale 24.07.2019, 20:00