Le Giornate cinematografiche di Soletta non potevano trovare inaugurazione più degna e più adatta a rivendicare con forza l'importanza di usare il cinema del reale per raccontare i temi forti della collettività. In particolare un cinema che sappia raccontare la fragilità e la grazia dei bambini, anche quando si tratta di cuccioli d'uomo in difficoltà, come quelli seguiti dalla macchina da presa paziente e attenta di Fernand Melgar.
L'inaugurazione delle Giornate
Il regista gioca con il manifesto
Il regista romando fin qui si era fatto notare con film di denuncia militanti che indagavano le condizioni dei richiedenti l'asilo reclusi in
La forteresse (2008) o rispediti a casa con metodi spicci in
Vol spécial (2011).
Questa volta con À l'école des philosophes si china sulla condizione di alcuni bimbi affetti da handicap mentali e fisici; sul coraggio e l'amore incondizionato dei genitori; sulla dedizione degli educatori che accolgono e accudiscono i piccoli in una struttura scolastica.
"Non ho fatto un film sull’handicap - ci ha detto Melgar - bensì sull’alterità. Si parla di accettazione delle differenze. Un tema ricorrente del mio cinema."
Foto di gruppo solettese per "À l'école des philosophes"
Melgar-Berset: il regista e il presidente
Una Reithalle di Soletta affollata, tra cui non mancava il presidente della confederazione Alain Berset, ha accolto la proiezione con commozione e riempito di applausi la crew e i protagonisti.
Marco Zucchi
Dal Telegiornale
Le Giornate cinematografiche di Soletta
Telegiornale 25.01.2018, 20:00