Il Locarno Festival numero 71 va in archivio con un calo di pubblico sia in Piazza Grande che nelle sale (si stima un 8-10% in meno) ma anche con l'addio a Carlo Chatrian, sua guida artistica per sei edizioni.
CSI 18.00 dell'11.08.2018 La diretta di Francesca Torrani
RSI Info 11.08.2018, 18:11
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Come noto andrà a dirigere la Berlinale. Quali le principali "scene" del suo personale "film" in Ticino? "La prima è sicuramente la chiamata che ho ricevuto dal presidente nel 2012. Un fulmine a ciel sereno", racconta.
Il primo anno fu "intenso e pieno di incognite. Non avevo mai diretto un festival, neanche piccolo. Il momento forse di partenza è stato l'incontro a San Pietroburgo in un freddissimo 7 gennaio con Alexander Sokurov, per invitarlo alla prima edizione".
"Spero i ticinesi non me ne abbiamo a male, ma il Festival è più grande del territorio che lo ospita (...) e anche la visione della stampa è diversa da quella del popolo festivaliero", afferma il direttore partente. Ne è un esempio l'invito a Roman Polanski nel 2014, ritirato dopo le polemiche nell'opinione pubblica: rimane "una ferita, perché il programma venne cambiato prima che avvenisse. Non si guardò al cinema ma a quello che ci sta attorno. Noi però siamo un festival di cinema".
RG 24.00 dell'11.08.2018 L'ultima serata in Piazza Grande nel servizio di Nicola Lüönd
RSI Info 12.08.2018, 00:01
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Cosa porterà di Locarno a Berlino? "Un po' dello spirito mediterraneo ma serio che si trova in Ticino, terra di frontiera fra nord e sud, mi accompagnerà in Germania". Congedato dalla Piazza Grande sabato sera, Chatrian ha incassato le lodi del presidente Solari e due doni: un pardo speciale e un biglietto aereo Agno-Berlino... e ritorno.
E intanto si attende il nome del successore: fra la trentina di candidature, i giochi non sarebbero ancora fatti. Una decisione dovrebbe essere presa il 24 agosto.
CSI/pon
Il bilancio di questa edizione
Telegiornale 11.08.2018, 20:00