Cultura e spettacoli

Montreux al Museo nazionale

La mostra sui 50 anni del Festival del Jazz. Tra i cimeli: la chitarra di B.B. King, il kimono di Freddy Mercury e i guantoni di Rocky

  • 18 febbraio 2018, 20:18
  • 6 settembre 2023, 05:24
Alcune delle teche con i preziosi cimili riuniti al Museo nazionale di Zurigo

Alcune delle teche con i preziosi cimili riuniti al Museo nazionale di Zurigo

  • © Museo nazionale svizzero

David Bowie, Miles Davis, i Deep Purple, Ella Fitzgerald, i Queen, Aretha Franklin, Quincy Jones, Chuck Berry, Eric Clapton, Dizzy Gillespie, Santana, Van Morrison. Grandissimi nomi della musica che hanno tutti qualcosa in comune: si sono esibiti al Festival del Jazz di Montreux. Creato nel 1967 da Claude Nobs per attrarre i turisti, oggi è uno degli appuntamenti musicali più conosciuti al mondo.

La storia del festival, del suo ideatore e del suo successo sono al centro della mostra sui primi 50 anni di Montreux in corso al Museo nazionale di Zurigo dove fino al 21 maggio le sale espositive saranno colme di musica e di suggestivi sguardi dietro le quinte della manifestazione.

I primi 50 anni del Festival di Montreux in mostra a Zurigo

Il punto focale attorno al quale per decenni ha ruotato il festival era lo chalet di Nobs. La sua abitazione non si è limitata a essere la "stanza dei bottoni" e il luogo in cui ospitare le star, ma è stata anche una sorta di museo della musica. Molti dei celebri personaggi che vi hanno messo piede hanno lasciato qui qualcosa di sé, dal kimono del cantante dei Queen Freddie Mercury, alla chitarra di B.B. King fino ai guantoni da box usati da Sylvester Stallone nei film di Rocky: piano piano lo chalet si è riempito di oggetti di culto che ora si trovano temporaneamente sulle rive della Limmat. Tutti hanno la possibilità di ammirarli, in un viaggio che vuole anche essere un omaggio a Claude Nobs nel quinto anniversario della morte.

Il fondatore del Montreux Jazz Festival è stato una presenza costante davanti e dietro le quinte fino al 2013. Il suo segreto era conoscere i desideri delle star che invitava e riusciva quasi sempre a esaudirli. Qualcuno pretendeva una Ferrari gialla ad aspettarlo all’aeroporto? Non c'era problema. Un musicista chiedeva una fondue sul palco? Era servito. Un gruppo voleva fare una battuta di pesca sul Lago Lemano? Eccolo servito da "Funky Claude", come Claude Nobs fu amichevolmente ribattezzato dai Deep Purple nella loro "Smoke On The Water". Una canzone ancora oggi culto, ma quanti ricordano l'evento che la ispirò? L'incendio che nel 1971, durante un concerto di Frank Zappa, distrusse il vecchio Casinò di Montreux dove il Festival vide la luce nel giugno 1967.

Diem/RG

RG 18.30 del 18.02.18: il servizio di Raniero Fratini

RSI Cultura e spettacoli 18.02.2018, 18:51

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