E se per risolvere il problema della sovrappopolazione, dell’inquinamento, dei migranti, si rimpicciolissero le persone? È la spassosissima soluzione proposta dal film di apertura Downsizing di Alexander Payne, regista che ancora una volta dopo Sideways, Paradiso amaro (titoli che gli hanno fruttato due Oscar per la sceneggiatura), Election, A proposito di Schmidt, rivela il suo brillante taglio ironico e corrosivo.
Protagonista è un romantico e sognatore Matt Damon che pur di offrire alla moglie la villa e il tenore di vita che sogna, e che non possono permettersi, decide di iniziare una nuova esistenza con lei in formato extra-small (lui da 180 a 12 cm di altezza). Ma le cose non andranno secondo i piani. Fin qui il film è divertente con una larga porzione di humor che lo rende intelligente come pochi, poi nelle oltre due ore di durata inizia a ripetere concetti e situazioni fino a un immancabile happy ending.
Matt Damon e Alexander Payne sul set di Downsizing
Oltre alla sinossi geniale - siccome il cinema, diversamente dai libri, è fatto immediatamente di immagini – si aggiunge il pregio di immagini che lasciano senza parole: le mini-persone a contatto con quelle che loro definiscono “giganti”, i mezzi di trasporto (autobus, aerei o treni che siano) con appositi spazi per micro scatolette trasparenti ad hoc per i più piccoli, i sacchi della spazzatura mignon con i rifiuti di mesi e mesi di una famiglia di miniaturizzati.
Insomma un film proprio non banale, da vedere.
Con comprimari di rilievo: Christoph Waltz, Laura Dern e Udo Kier.
Francesca Felletti
Venezia, al via la mostra del cinema
Telegiornale 30.08.2017, 20:00
Venezia 2017 apre in miniatura
Attualità culturale 30.08.2017, 17:05