Il 5 agosto di cinquant’anni fa arrivava nei negozi il vinile "The Piper At The Gates of Dawn", primo capitolo discografico dei Pink Floyd. Per questo lavoro la band ricevette un anticipo di 5'000 sterline e una percentuale ridicola sui diritti. In compenso, il contratto lasciava la totale libertà creativa con l'obbligo di registrare negli studi di Abbey Road.
"The Piper At The Gates of Dawn" è il primo e unico titolo della band registrato sotto il "controllo" di Syd Barrett, il genio folle che di lì a qualche anno, devastato dall’LSD, sarebbe poi sparito dal mondo fino alla morte il 7 luglio 2006. Barrett, Roger Waters, Nick Mason e Richard Wright si erano conosciuti all'università e subito sono divenuti il gruppo di riferimento della nascente scena psichedelica.
Era stato proprio Barrett a dare il nome alla band, unendo i nomi di due bluesman da lui molto amati, Pink Anderson e Floyd Council. Degli undici brani in scaletta otto erano scritti da Barrett, compresa la storica "Ummagumma", uno da Waters, e due da tutta la band.
ANSA/EnCa