La cultura francofona e chi lotta per la liberazione della donna nell’islam sono in lutto per la morte, venerdì a Parigi, della scrittrice algerina Assia Djebar, più volte candidata al Nobel per la letteratura. Femminista e anticolonialista, l'autrice di “Donne d'Algeri nei loro appartamenti” era anche poetessa, saggista, regista e sceneggiatrice. Ha raccontato l'essere donna in una condizione di repressione rivendicando spazi di libertà.
Nata nel 1936 a Cherchell, a ovest di Algeri, il suo vero nome era Fatima-Zohra Imalayene. Dagli anni Ottanta, quando si era allontanata definitivamente dal suo paese di origine a causa della violenza integralista, viveva tra New York e Parigi. Nel 1955 è stata la prima donna ammessa all'Ecole normale supérieure e la prima maghrebina all'Académie française, nel 2005.
Autrice di 14 romanzi aveva esordito nel 1957 con “La sete”. Con il film documentario “La Nouba des femmes du Mont Chenoua” ha vinto nel 1979 il Premio Internazionale delle arti alla Biennale del Cinema di Venezia. Verrà sepolta nella sua città d'origine.
Diem/ATS