Buon Compleanno Mila, tanti auguri Shiro. Il cartone animato giapponese, simbolo di un’intera generazione, compie 30 anni. I “due cuori della pallavolo” (questo il leitmotiv della serie) nel febbraio del 1986 andarono in onda per la prima volta in Italia, conquistandone i ragazzini e di riflesso anche quelli della Svizzera italiana, i cui televisori recepivano in chiaro il segnale delle emittenti di Silvio Berlusconi e le altre Tv private lombarde, prime in Europa insieme alle omologhe francesi e spagnole ad acquistarne i diritti.
Palloni che diventano ovali a causa delle botte rifilate dalle pallavoliste a parte, i temi cardine della serie sono profondi: l’amore fra i protagonisti che non può essere palesato (lei giocatrice, lui l’allenatore) e la necessità di darsi da fare per avere successo (a Mila, il posto nella squadra non lo regala nessuno).
Criticati e vituperati da schiere di benpensanti a causa dei contenuti spesso violenti, gli anime (i cartoni animati giapponesi, ndr.) sono stati progressivamente rivalutati da molti critici come vere e proprie chicche dell’animazione, alle quali sempre più festival e cineteche dedicano retrospettive.
Non a caso, dal mondo dei cartoni animati per la televisione provenienti dal paese del Sol Levante, sono emersi illustri maestri dell’animazione. Hayao Miyazaki, per esempio, per citarne uno conosciuto dagli occidentali, ha vinto l’Oscar nel 2003 con la sua "Città incantata".
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