Taylor Swift “influenza” le presidenziali USA

Superstar del pop, idolo dei giovani e presto icona della campagna elettorale. L’influenza della cantante Taylor Swift è al centro di tutto ciò che sta accadendo in vista delle elezioni presidenziali americane del 2024.

L’artista 34enne, personaggio dell’anno secondo la rivista Time, è al top della sua carriera e sta battendo ogni record. Un esempio tra tanti: il suo “Eras Tour” ha superato la soglia simbolica del miliardo di dollari di incassi in 60 date nel 2023, una cifra mai vista prima nella storia della musica.

Secondo un sondaggio pubblicato martedì dal Marist Institute, l’artista autrice di successi come “Shake It Off” e “Bad Blood” ha un indice di gradimento del 70% tra gli americani. Una cifra che Joe Biden, per il quale lei ha votato nel 2020, può solo sognare: l’indice di popolarità del democratico, in calo dall’inizio del suo mandato, si attesta ora a poco meno del 40% secondo l’aggregatore di sondaggi FiveThirtyEight.

Taylor potrebbe dare nuova linfa a Joe Biden chiedendo il suo sostegno nel 2024? Il team della campagna del candidato presidente ne è sicuro. “Grazie per non averci detto che abbiamo bisogno di una strategia di Taylor Swift. Ci stiamo lavorando”, ha commentato mercoledì un dirigente del team di Biden condividendo una descrizione delle mansioni della campagna.

Tuttavia, va ricordato che è originaria dello Stato rurale del Tennessee e ha iniziato la sua carriera nella musica country, un genere che è da sempre particolarmente apprezzato dai conservatori. Ciononostante, nel 2020 Taylor Swift aveva annunciato ufficialmente il suo sostegno a Joe Biden contro il Presidente Donald Trump, accusando il repubblicano di aver “alimentato le fiamme della supremazia bianca e del razzismo durante il (suo) mandato”. È difficile quantificare l’esatto impatto di questo sostegno sulla vittoria dei democratici, ma sicuramente un peso lo ha avuto.

La star è molto popolare tra le giovani donne in età di voto. Joe Biden conta molto su questo elettorato, che lo ha votato nel 2020, per vincere la rielezione. Ma purtroppo per lui i sondaggi non sono positivi per il democratico tra i giovani, soprattutto dopo l’inizio del conflitto tra Israele e Hamas. Molti criticano la sua amministrazione per l’eccessivo sostegno all’alleato israeliano.