La Svizzera (in particolare quella di lingua italiana) alla Mostra di Venezia del settantesimo è rappresentata in maniera soddisfacente e trasversale: le coproduzioni in concorso di cui abbiamo già scritto ("Via Castellana Bandiera", "La moglie del poliziotto"), un corto in competizione domani pomeriggio ("Death for a Unicorn" di Riccardo Bernasconi e Francesca Reverdito), un classico restaurato dalla Cineteca di Losanna ("Il bacio di Tosca" di Daniel Schmid, presentato ieri). Addirittura, per il secondo anno consecutivo, un nostro connazionale membro della Giuria Internazionale che assegnerà il Leone d'oro.
L'anno scorso era la regista romanda Ursula Meier; quest'anno ad affiancare Bernardo Bertolucci e gli altri nell'arduo compito di giudicare i venti film del Concorso è il direttore della fotografia bellinzonese Renato "Ciccio" Berta . A Parigi da tanti anni, ha lavorato tra gli altri con maestri assoluti come Tanner, Malle, Resnais, Chabrol. E ovviamente con Daniel Schmid (in tanti film, tra cui proprio "Il bacio di Tosca").
L'ho incontrato prima della proiezione e ne ho approfittato per fargli tre domande, una proprio sul restauro di quel glorioso documentario ambientato nella Casa di riposo per artisti Giuseppe Verdi di Milano; una sul ruolo di giurato veneziano; una sui progetti in corso.
Cosa le ricorda "Il bacio di Tosca" restaurato quasi trent'anni dopo:
"Il ricordo più importante del film di Daniel Schmid è l'atmosfera che c'era durante le riprese. Entravamo in un luogo che non era il nostro, per cui rispettavamo il più possibile le persone e gli ospiti che erano nella casa. Tentavamo di avere rapporti gradevoli e senza violenza. È molto facile con una macchina da presa essere violenti ed estorcere. Ci facemmo adottare pian piano. La prima settimana non avevamo filmato niente. Avevamo messo la macchina da presa in corridoio e la gente che passava ci chiedeva cosa stessimo facendo.
Giriamo un film, dicevamo. E loro che, non bisogna dimenticare, erano gente di spettacolo, la seconda volta arrivavano con le pellicce e tutto quanto. Abbiamo tentato di filmare tutto senza pretendere di fare un film oggettivo sulla Casa Verdi. È solo un omaggio che abbiamo fatto a quelle persone, con il cuore.
L'esperienza in giuria:
"Finora è molto positiva. Abbiamo avuto due o tre riunioni interessanti. Si parla di cinema. Con un presidente come Bernardo Bertolucci è inevitabile, si parla di cinema. E questo mi fa piuttosto piacere. Purtroppo però non posso anticipare assolutamente niente perché abbiamo firmato un contratto di riservatezza"
I progetti presenti e futuri:
"Inizio a girare un film tra due settimane. Abbiamo finito la preparazione e ricomincio lunedì prossimo con i sopralluoghi a Napoli per un film di Mario Martone su Leopardi. Giriamo a Recanati, Firenze, Roma e Napoli per dodici settimane. Finiremo a Natale".
Marco Zucchi
Gallery image - Tosca, Bertolucci e Leopardi