Credit Suisse si è accordata con il Mozambico sulle tangenti di dieci anni fa. Lo rende noto UBS, nuova proprietaria della banca ex numero due elvetico. Il caso riguarda 2 miliardi di dollari per l’acquisto di pescherecci, usati per corrompere funzionari e politici. UBS ha fatto inoltre sapere, oggi, domenica, che CS ha chiuso la vicenda raggiungendo un accordo extragiudiziale con lo Stato dell’Africa orientale per un valore di oltre 1,5 miliardi di dollari.
UBS ha così messo la parola fine al contenzioso che durava da anni e che aveva ereditato da CS, oltre ad altri scandali. Lunedì sarebbe dovuto iniziare a Londra un processo civile per le richieste di risarcimento dei danni in questa vicenda.
L’accordo include CS e lo Stato del Mozambico, oltre alla maggior parte degli altri finanziatori coinvolti nel caso. Le parti si sono “reciprocamente liberate da ogni responsabilità e rivendicazione in relazione a queste transazioni”, ha dichiarato ancora l’istituto guidato da Sergio Ermotti.
Il caso riguardava i prestiti e le obbligazioni al Mozambico intermediati da CS un decennio fa, che erano stati stipulati all’insaputa del parlamento locale e del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Il denaro doveva essere utilizzato per realizzare una flotta di pescherecci ma ingenti somme di denaro erano finite nelle tasche di funzionari e politici corrotti facendo pure precipitare il Mozambico in una profonda crisi finanziaria.
Notiziario 14.00 dell’1.10.2023
RSI Info 01.10.2023, 14:08
Contenuto audio