Basta copiare a piacimento le opere d’arte digitale! O meglio, continuare a copiare si può, ma di originale ce n’è ormai solo uno. Grazie a contratti inclusi nelle criptovalute e ai dati custoditi dai registri pubblici non manipolabili, ovvero le blockchain, si è creato un mercato per l’arte digitale. Con gli NFT (Non Fungible Token), ovvero dei gettoni elettronici unici, è ora possibile legare un opera digitale ad un certificato che ne attesta l’originalità.
Ad un anno dalla vendita record dell’opera digitale dell’artista Beeple per 69 milioni di dollari, la trasmissione di economia Tempi Moderni ha interpellato l’economista della cultura e docente allo IULM Alessia Zorloni, l’artista Andreas Gysin e il critico d’arte Elio Schenini.
Per Andreas Gysin finalmente gli artisti digitali possono commercializzare le loro opere, addirittura con delle clausole automatiche nelle criptovalute per riversare una quota del prezzo all’artista in caso di rivendita dell’opera. Gysin nota pure un aumento dell’interesse per le opere digitali, non solo da parte dei collezionisti, ma anche delle case d’asta.
Un mercato quello dell’arte digitale che l’hanno scorso ha superato i 2.5 miliardi di dollari, come ha sottolineato l’economista Alessia Zorloni. Transazioni che al momento si svolgono soprattutto su piattaforme specializzate. Ma appunto, anche le classiche case d’asta come Sotheby’s, Christie’s e Phillips hanno iniziato a proporre vendite di arte NFT. Attenzione però alle insidie del mercato dell’arte digitale, dalle truffe alla vendita di opere messe digitalizzate da terzi invece che dagli artisti.
Riguardo alle quotazioni di mercato, secondo il critico d’arte Elio Schenini, è difficile dire se si tratti di una bolla. In ogni caso per lui l’arte NFT non crea un originale ma piuttosto un certificato di autenticità, visto che le opere digitali rimangono riproducibili. Eppure il fenomeno non va sottovalutato, se una parte sempre maggiore della nostra vita si sposta nel mondo virtuale del digitale, quest’evoluzione potrebbe valere anche per l’arte.
Questo e altri temi sono stati affrontati dalla trasmissione Tempi Moderni (#rsitempimoderni) il magazine economico della RSI in onda ogni domenica alle 21:55 si RSI LA1. La trasmissione è disponibile anche online:
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Tempi moderni 06.03.2022, 21:55