Da dieci anni sono in aumento costante gli impieghi a percentuali ridotte. Un fenomeno che riguarda ormai oltre la metà delle lavoratrici e il 15% circa dei lavoratori svizzeri. Il trend nasce dall’esigenza dei dipendenti di conciliare meglio professione e famiglia ma anche dalle richieste di maggior flessibilità da parte del mercato.
D’altra parte, la riduzione degli orari di lavoro può rientrare anche in nuovi modelli di pianificazione del tempo, come la settimana di quattro giorni. Ci sono paesi che la stanno proponendo per iniziativa della politica, la Svizzera lascia fare all’economia privata. La settimana corta è già realtà in alcune imprese del paese, e non solo nel settore terziario ma pure nell’artigianato come si scopre nel servizio di Tempi Moderni, il magazine economico della RSI. Sperimentazioni che sembrano portare i frutti sperati: dipendenti più sereni e riposati hanno meno assenze per infortuni e malattia e, di fatto, sono più produttivi. Ma lo dicono anche gli studi macroeconomici: negli ultimi venti anni le ore medie lavorate nelle nazioni sviluppate si sono ridotte eppure il prodotto interno lordo non è diminuito.
Discorso diverso per chi, volontariamente o meno, sceglie la strada del lavoro a tempo parziale. Una modalità di lavoro soprattutto femminile, che è cresciuta negli ultimi anni sia in Ticino che in Svizzera. Da notare che a livello nazionale la percentuale di chi lavora a tempo parziale è più alta che a sud delle Alpi. In Ticino c’è però meno soddisfazione fra chi lavora a tempo parziale, perché non mancano i casi di abusi da parte dei datori di lavoro.
C'era una volta il tempo pieno
I servizi 27.02.2022, 23:15
Questo e altri temi sono stati affrontati dalla trasmissione Tempi Moderni (#rsitempimoderni) il magazine economico della RSI in onda ogni domenica alle 21:55 si RSI LA1. La trasmissione è disponibile anche online:
La metà basta
Tempi moderni 27.02.2022, 21:55